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Il diritto al cibo, introdotto dal Consiglio regionale nello Statuto della Regione, guadagna la citazione del Sole24Ore di oggi che, nella pagina Enti locali, dedica un articolo alla primogenitura dell'Abruzzo, anticipando come spiega l'articolista, Emiliano Falconio,"quanto la politica nazionale intende fare anche nella Costituzione della Repubblica". Il diritto al cibo, approvato dal Consiglio regionale abruzzese, con il consigliere delegato, Camillo D'Alessandro, primo firmatario e proponente, discende dalla riflessione sulla Carta di Milano, proposta dal ministro all'Agricoltura, Maurizio Martina, che sarà consegnata in ottobre al segretario generale dell'Onu, Ban Kii Mooon, in attesa dell'apertura ufficiale dell'Expo, il cui tema è "Nutrire il pianeta, Energia per la vita". "La tutela del diritto al cibo - spiega meglio D'Alessandro - significa porre al centro i temi della sostenibilità alimentare, della lotta agli sprechi, e alla malnutrizione. Questioni che dovranno per forza orientare le politiche mondiali". La modifica allo Statuto vuole anche indicare che c'è in Abruzzo la piena consapevolezza di essere una regione attrattiva nel segmento dell'agroalimentare, come indicano il + 0,8 per cento dell'export e il 4,5 per cento di incidenza sul nostro Pil. Il progetto di legge di modifica dello Statuto si compone di due articoli. E' all'art. 7 bis che si introduce il diritto al Cibo, e si afferma di voler promuovere una alimentazione adeguata, intesa come diritto ad avere un regolare, permanente e libero accesso al cibo, per la cui finalità la Regione favorisce misure di contrasto alla malnutrizione, sia nella forma di denutrizione che di sovrappeso e di obesità, agli sprechi, ponendo attenzione ai cambiamenti climatici, alle politiche agricole sostenibili, alla sicurezza alimentare, al rispetto dell'ambiente.