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Inizierà il 5 giugno il processo sulla presunta truffa alla Asl per le ore di lavoro e per i cartellini timbrati in una sede diversa da quella di Teramo. Il giudice per le udienze preliminari ha disposto il processo per quattro dei cinque finito nel mirino della procura oltre un anno e mezzo fa. Si tratta di dipendenti del Sian e del servizio ispettivo della sicurezza sul lavoro accusati di truffa, sempre difesisi esibendo delle autorizzazioni rilasciate dalla Asl con cui si consentiva loro di timbrare il cartellino in uffici distaccati dalla sede centrale di Teramo nell’ambito di una organizzazione aziendale per cui le ore pagate dall’azienda sanitaria erano sempre comprese tra le 8 e le 14 quindi anche se il cartellino è timbrato alle 7 l’ora in più non è pagata). Di diverso avviso la procura, che ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio. E la direzione generale della Asl di Teramo ha deliberato l'incarico all'avvocato Fernando Angeloni per la costituzione di parte civile nel processo che partito il 5 giugno. La Asl intende essere dunque presente nel dibattimento, ritenendo che l'azione degli allora dipendenti del SIAN abbia fortemente leso l'immagine dell'azienda e l'abbia esposta a un danno patrimoniale. La delibera è la numero 312 dello scorso 10 marzo, a firma del direttore generale Roberto Fagnano con il parere favorevole sia del direttore amministrativo Maurizio Di Giosia, sia del direttore sanitario, Maria Mattucci.  asl_Teramo