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"Le poche risorse messe a disposizione dalla legge regionale sul cinema (la 98/99) finiscono come sempre ai soliti noti dello scacchiere regionale". E' l'amarissima constatazione di Dimitri Bosi e Marco Chiarini, due nomi che a Teramo evocano la magia del Cinema. Era il 2006 quando decisero di chiamare "Teramo per il cinema" una sezione dell'edizione numero 2 di Cineramnia: "era un tentativo per contare e mettere in risalto le tante persone che a Teramo si occupavano professionalmente di cinema, in un contesto regionale di solito caratterizzato da uno sterile duopolio tra l'Aquila e Pescara", scrivono oggi. Proprio oggi che la Regione Abruzzo ha confermato che no, Cineramnia non merita sufficienti punti per strappare una compartecipazione finanziaria. Oggi che, prima di Cineramnia, spuntano in graduatoria eventi e riferimenti associativi che sfuggono alla memoria recente. Ma questo lo approfondiremo con dovizia di dati e informazioni. "Dopo dieci anni di festival, migliaia di cittadini coinvolti nella giostra dei provini e delle riprese, più di venti tra corti, documentari e lungometraggi (L'uomo fiammifero) prodotti e coprodotti, quattro candidature ai David di Donatello, siamo costretti a riscontrare l'assoluto disinteresse della Regione Abruzzo per la nostra manifestazione e per la nostra realtà", dichiarano Bosi e Chiarini. Sull'esclusione dai fondi i diretti interessati hanno chiesto spiegazioni. A cominciare dai criteri di assegnazione di quegli 84mila euro stanziati dalla Regione e finiti (per quello che riguarda le cosiddette "attività continuative") a cinque manifestazioni (unica teramana Roseto Opera Prima). Criteri che "non ci sono stati comunicati", tengono a precisare Bosi e Chiarini. Le loro domande sono le nostre: sono stati valutati i curricula delle associazioni e degli organizzatori? Oppure la durata dell'evento? I giorni di proiezione? La qualità delle proiezioni? L'esportazione del lavoro svolto in altri contesti nazionali/europei? Oppure provato a misurare la quantità di persone effettivamente coinvolte negli eventi proposti? L'attività didattica? Ecco il nostro approfondimento. E parte dal 7imo posto in graduatoria, alle spalle del Premio Di Venanzo: qualcuno ha per caso visto la tredicesima edizione a Teramo del festival The Seventh Art organizzato dall'AISAC? L'AISAC è l'Associazione Italiana Sviluppo Attività Cinematografica con sede in via della Resistenza, n.16. La 13esima edizione, quella del 2014, per cui era stato presentato (e ammesso) in Regione un preventivo da 23.800 euro, ha conquistato 40 punti (tre in più di Cineramnia) per un contributo teoricamente concedibile pari a 6.346,67 euro (contro i 7.400 euro per Cineramnia). Contributo concedibile ma non concesso... per assenza di risorse. Tredici edizioni a Teramo di "The Seventh Art". Quando si sono svolte? Dove? Per quanti giorni? Cosa prevedeva l'evento? Noi, tanto per cominciare, abbiamo chiesto a chi è stato assessore agli Eventi, per cinque anni, Guido Campana e la risposta è stata: "Non conosco questo evento, a me non risulta si sia mai tenuto..." Ma tredici edizioni corrispondono a tredici anni. Smemorata Teramo, smemorati i teramani? Abbiamo consultato il sito della Regione. Abbiamo trovato due determine. Di finanziamenti pubblici "The Seventh Art" ne ha ricevuti già: 7mila per l'evento realizzato nel 2011; 5mila per l'edizione del 2012; 3mila nel 2013. Bosi e Chiarini dicono di non conoscere assolutamente questo evento... "Eppure ha ricevuto una valutazione migliore di Cineramnia nella graduatoria della Commissione della legge cinema". Ma forse Dimitri Bosi, Marco Chiarini e noi...siamo troppo distratti. E intanto l'esclusa Cineramnia va in audizione, domani, al ministero per raccontarsi. Lo ha chiesto il ministero....E porterà con sè tanta Teramo. Zero Abruzzo? CIEMA