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CIRSUU Centomila tonnellate annue di rifiuti indifferenziati da trattare con il recupero di plastica e metalli e con la produzione di combustibile da rifiuto, cinquantamila tonnellate l'anno di compostaggio aerobico, 480 mila metri cubi di volumi disponibili entro l'estate per la nuova discarica. Sono alcuni dei principali numeri del nuovo corso del Cirsu, iniziato ieri mattina con la riapertura, dopo cinque anni di inattività, del polo tecnologico dei rifiuti di Grasciano di Notaresco e ufficializzata dal presidente del consorzio Angelo di Matteo alla presenza dei sindaci dei comuni soci (Notaresco, Bellante, Mosciano, Giulianova, Roseto e Morro D'Oro) e degli assessori regionali Mario Mazzocca e Dino Pepe. Una riapertura salutata con soddisfazione da tutte le istituzioni presenti, con il polo di Grasciano che si candida a diventare punto di riferimento per tutto il territorio provinciale. Ad oggi, infatti, quello del Cirsu e' l'unico impianto pubblico funzionante in provincia di Teramo. E se il sindaco di Notaresco, pur dicendosi soddisfatto, ha sottolineato i ritardi nel pagamento dell'eco ristoro dovuto al suo Comune in virtu' del fatto che ospita l'impianto, sul futuro del Cirsu resta l'incognita delle vicende giudiziarie ancora in corso, non ultima la decisione della Corte d'appello di rinviare al Tribunale di Teramo gli atti per la dichiarazione di fallimento, in accoglimento del ricorso presentato dall'Aia. "Siamo sicuri - commenta il sindaco di Notaresco Diego Di Bonaventura - che il percorso di risanamento e rilancio del Cirsu e dell'impianto di Grasciano non sara' interrotto". GUARDA IL SERVIZIO