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Ritrova la targa del motorino che aveva portato a rottamare su un altro ciclomotore fermato dai carabinieri, qualche tempo dopo, con a bordo due soggetti rom sospetti e già attenzionati alle forze dell'ordine. Da qui, la denuncia per truffa di una signora di Teramo, ai danni del titolare della concessionaria teramana. Lo stesso titolare, Gianluca Palma, già a processo a seguito dell'inchiesta aperta sulle finte rottamazioni di ciclomotori (insieme a Palma ci sono altre 18 persone a giudizio con l'accusa di concorso in truffa ai danni dello Stato e falso). Ma nessun processo dovrà sostenere Palma per la prima vicenda: la signora teramana ha ritirato la denuncia per truffa a distanza di qualche mese. E il giudice dichiarato l'improcedibilità contro Palma per estinzione del reato.Tutto inizia quando la signora porta il suo ciclomotore alla concessionaria di Palma per farlo rottamare ed acquistarne un altro. Ma da quel motorino, sistemato in uno spazio adibito a deposito, scompare la targa ritrovata poi applicata sul ciclomotore di un altro ciclomotore, fermato dai carabinieri e sottoposto a controllo: a bordo, due rom di Giulianova. La querelante, a distanza di tempo, ha deciso di ritirare la denuncia. procura teramo