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Le prime reazioni di Catia Durante (Sezione di Teramo della Lega Nazionale per la Difesa del Cane) alle notizie, apparse con grande risalto, su tutti i quotidiani locali, sono state di sgomento ed incredulità, anche perché hanno esposto la sezione di Teramo Lega Nazionale per la Difesa del Cane a ingiuste e gratuite illazioni  solo per aver garantito il benessere dei cani abbandonati e ricoverati nei canili rifugio.   “Ho, ed ho sempre avuto, il massimo rispetto per il difficile lavoro dei Giudici e sono serena e fiduciosa che la verità verrà presto a galla, soprattutto quando mi sarà data l’occasione di esporre le ragioni della mia associazione, atteso che sino ad oggi non sono stata mai ascoltata dagli inquirenti. I cani randagi, per legge, appartengono  al Comune  (e non alla Lega!) ,che avrebbe dovuto custodirli ma non ha potuto  farlo per carenza di mezzi economici e di personale. Sul Comune, quindi,  grava l’obbligo non solo di custodire i cani catturati sul territorio, ma anche, ovviamente, di farlo nel rispetto dei diritti degli animali ( per evitare situazioni di canili – lager che lo spirito della legge non vuole) alimentandoli, abbeverandoli, in un luogo igienicamente adeguato . La Lega, pertanto, con il lavoro, duro ed silenzioso, dei tanti  volontari e  con il loro costante sacrificio quotidiano, totalmente gratuito, ha sopperito per 25 anni, dall' entrata  in vigore della prima legge statale sul controllo del randagismo ( 1991), alle gravissime carenze istituzionali. Il Comune e la ASL non avrebbero potuto far fronte ( per mancanza di mezzi finanziari) al fenomeno del randagismo  senza l’apporto fondamentale della Lega per la Difesa del Cane, i cui volontari hanno provveduto, tramite la loro presenza costante, a somministrare il cibo ai randagi ospitati nel canili rifugio di Carapollo e di Gattia, ad abbeverarli ed a garantirne l’igiene e la salute. I relativi costi ( mangime, luce, acqua) sono per legge a carico del Comune, e quelli del canile di Gattia, sono stati anticipati dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo, il quale ne ha sempre richiesto il rimborso al suddetto Ente. Anche le sterilizzazioni rientravano nel più ampio progetto di lotta al randagismo di cui il Comune, l’IZS e la Provincia erano i promotori, atteso che ospitare oltre 700 cani imponeva, per comprensibili ragioni, il controllo delle le nascite, per evitare la crescita della popolazione canina custodita nei rifugi o data in adozione. La sezione di Teramo della Lega del Cane grazie all'opera dei suoi volontari ha collaborato sempre gratuitamente alla gestione degli animali abbandonati del comune e della provincia di Teramo contribuendo ad un considerevole abbattimento delle spese di gestione,  rappresentando in tal senso una grande risorsa per le Istituzioni preposte e per la cittadinanza. La Lega ha, sempre operato nella massima trasparenza, come sono sicura di poter dimostrare nel corso del giudizio.”, ha concluso Catia Durante.