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tribunale Si avvicina alla conclusione il processo, in corso di svolgimento nel tribunale di Pescara, sull'appalto per la nuova sede degli uffici amministrativi della Asl aquilana, dopo che i vecchi erano stati danneggiati dal sisma del 2009 e sull'altro filone processuale, nato dalla stessa inchiesta, relativo all'affidamento del brokeraggio per tutte le Asl abruzzesi. Il giudice Angelo Zaccagnini ha fissato la prossima udienza per il 15 giugno: in quell'occasione, dopo l'audizione dell'ultimo teste e degli imputati, avrà inizio la discussione. Oggi, intanto, sono sfilati numerosi testimoni, tra i quali l'ex assessore regionale alla Sanità, Lanfranco Venturoni. Nell'ambito del primo filone dell'inchiesta, denominata Ground Zero, sono imputati Claudio D'Alesio, imprenditore ed ex amministratore delegato della Fira Servizi, e Italo Mileti, ex assessore regionale ed ex assessore comunale a Pescara, con le accuse di millantato credito per illecita intermediazione verso pubblici ufficiali nell'ambito della ricostruzione post terremoto. Secondo il pubblico ministero Gennaro Varone, D'Alesio e Mileti si sarebbero attivati presso l'ex assessore regionale Lanfranco Venturoni, con l'obiettivo di far aggiudicare l'appalto per l'insediamento dei nuovi uffici della Asl aquilana ad Alido Venturi, imprenditore e dirigente d'azienda, a capo del gruppo che detiene la proprietà di un terreno di circa un ettaro e mezzo, sul quale sorge anche un capannone industriale, nei dintorni dell'ospedale dell'Aquila. Questa mattina, tra i primi ad essere ascoltati, l'ex assessore Venturoni: "Conosco D'Alesio perché frequentava Forza Italia da tempo. Un giorno venne in assessorato, insieme a Mileti, il quale aveva saputo che la Asl dell'Aquila, dopo il terremoto, era in cerca di spazi nei quali collocare gli uffici amministrativi. Vennero anche altre volte e mi raccomandai che il prezzo fosse basso. In ogni caso dissi al direttore generale di fare una gara, perché c'erano in ballo anche altri terreni". Anche Venturi, amministratore del gruppo a cui fa capo la società proprietaria del terreno, è stato ascoltato in qualità di testimone. "Conobbi D'Alesio alla fine del 2007 - ha riferito Venturi - Un amico comune, un commercialista, mi disse che D'Alesio avrebbe potuto valorizzare quel terreno. Dopo il terremoto ricevemmo numerose richieste e parlammo anche con altri interlocutori - ha proseguito l'imprenditore e dirigente d'azienda -. Con D'Alesio, che fece da intermediario, fissai un compenso basato sul risultato, pari al 20% sull'utile netto. Non mi disse che poteva garantirmi la locazione attraverso assessori, mi disse solo che aveva dei contatti". Venturi, incalzato dal pm Varone, ha affermato: "Non ricordo se D'Alesio mi disse che avrebbe parlato con Venturoni". Varone ha ribattuto citando una serie di intercettazioni telefoniche, dalle quali si evince che D'Alesio e Mileti, nel corso di un incontro con Venturoni, informarono Venturi telefonicamente e a più riprese, sull'andamento del colloquio, con frasi come: "il primo round tutto bene", "come è andato l'incontro ? Da zero a dieci, dodici" e "cinque lire in meno del prezzo di mercato, ti sta bene così?".