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tribunale-teramo-3 E' una truffa ai danni dello Stato quella che la Procura di Teramo ipotizza nei confronti di un consulente del lavoro teramano e di altre cinque persone, iscritte nel registro degli indagati con l'accusa di aver percepito indebitamente un totale di quasi 100 mila euro di Aspi, l'assicurazione sociale per l'impiego introdotta dalla legge Fornero per alcune categorie di lavoratori. Una somma per la quale la Procura ha disposto il sequestro per equivalente, con il nucleo tributario della Guardia di Finanza di Teramo che nei giorni scorsi ha eseguito il provvedimento sul conto corrente del consulente del lavoro (dove e' stata bloccata parte della somma) e con il professionista che tramite i suoi legali ha già fatto ricorso al Tribunale del riesame con l'udienza fissata per il 7 maggio. Le indagini, condotte dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza, erano partite in seguito ad alcuni controlli che avevano evidenziato delle irregolarità. Con le indagini che avrebbero portato ad accertare come il professionista, approfittando del suo ruolo di consulente per alcune imprese teramane, avrebbe fatto figurare falsamente che gli imputati, tra cui compaiono anche la moglie e il figlio, erano stati assunti e poi licenziati da alcune aziende per le quali in realtà non avrebbero mai lavorato. E tutto per far risultare a loro favore il montante contributivo necessario ad accedere all'Aspi. Il periodo preso in esame dalle indagini e' quello relativo agli anni 2013-2014 e le imprese presso le quali gli imputati risultavano assunti e poi licenziati sono risultate del tutto ignare della presunta attività truffaldina del consulente.