×

Avviso

Non ci sono cétégorie
CARDELLI Qualche annotazione sul desolante e logorante Consiglio comunale del 30 aprile dove il disastro economico è stato ormai squadernato, dove idealità, coerenza, dedizione, onestà intellettuale e senso della giustizia hanno trovato ben poco spazio.   A breve si produrranno effetti non dissimili da quelli del dissesto finanziario, ufficialmente ancora non deliberato, a meno di un totale cambio di rotta che forse ormai giungerebbe troppo tardi: taglio dei servizi non indispensabili e aumento vertiginoso, fino alla misura massima consentita, delle aliquote e delle tariffe dei tributi locali.   Ma accanto allo sgomento per questa drammatica situazione, vi è anche l’indignazione, che ho già espresso in Aula, per certi deplorevoli comportamenti di codardia ed ambiguità.   L’ex Assessore al bilancio, ancora una volta, senza vergogna alcuna, ha attaccato il suo successore per i risultati di una gestione sciagurata di cui il principale, se non unico responsabile è lui stesso, su un rendiconto di bilancio (che poi però ha approvato) frutto di previsioni ed esecuzioni da lui stesso deliberate. Tra i più significativi esiti: l’enorme mole di residui attivi che probabilmente ci trascinerà a fondo, e gli elevati costi di gestione degli Impianti sportivi che dal 2006 ad oggi sono rimasti pressoché invariati a fronte di entrate già costantemente inadeguate e divenute irrisorie dal 2013 in poi. Tra l’altro vorrei sottolineare che la intollerabile situazione deficitaria  degli Impianti sportivi, è stata denunciata, per la prima volta a settembre scorso, da me e dal collega Berardini, mentre altrove ancora si dormivano sonni tranquilli.   L’ex candidato sindaco del PD, dopo una sconclusionata geremiade ha impudicamente votato contro la delibera di approvazione degli atti propedeutici alla gara che salverà la TE.AM. dall’ingloriosa fine che meriterebbe, benché sia forse ancor più determinata del Sindaco a conservare questa Azienda, benché i pochi emendamenti di modifica agli atti ed il nefando Ordine del Giorno (l’esternalizzazione per un anno dei servizi di pulizia immobili non garantirà affatto il riassorbimento del personale, né il contenimento dei costi) presentati dal suo Gruppo siano stati accolti, benché mai prima d’oggi abbia sollevato la questione del conflitto di interessi del Sindaco, benché mai prima d’oggi abbia eccepito sulla natura strumentale di certi servizi affidati alla TE.AM. che sin dal 2006 non avrebbe potuto legittimamente svolgere.   Sulla questione TE.AM. ho presentato 41 emendamenti, per tentare di limitare i danni di una scelta per me deprecabile, ma che se accolti, almeno i più salienti (così come ho dichiarato nel presentarli), avrebbero potuto determinare anche il mio voto favorevole: riduzione a 6 anni della durata degli affidamenti; divieto di affidamento diretto di ulteriori servizi; divieto di acquisire quote di altre Società; previsione, nel patto parasociale da stipulare con il MO.TE. dello scambio azionario di quote come deliberato nel Piano operativo di razionalizzazione delle Società partecipate (dismissione del MO.TE. ed acquisizione delle sue quote di partecipazione nella TE.AM.); previsione di un possibile futuro affidamento in house dei servizi oggetto della gara; indicazione di precisi vincoli a garanzia della Trasparenza e del libero accesso dei Consiglieri a tutti gli atti della Società. Sono stati accolti solo 4 emendamenti di minor conto (non bocciati tutti, come riportato da qualche “giornalista” poco attento o poco amichevole) tra cui quello che aboliva la figura del Direttore generale. Ho accettato di ritirare tutti gli altri in cambio dell’impegno assunto dal Sindaco di inserire quelli inerenti la Trasparenza ed il libero accesso, nel redigendo Disciplinare di gara e di riunire al più presto la Commissione competente per discutere concretamente la possibilità di costituire una Società in house per lo svolgimento dei servizi museali e di pulizia immobili.   Naturalmente mi aspetto che, almeno questa volta, il Sindaco intenda dare seguito alle proprie promesse.   Paola Cardelli