VIDEO / PAOLO MIELI A TERAMO: "IL PERICOLO ISLAM E' CONCRETO ANCHE IN ITALIA"
Dove va l’islam? E’ il tema della Lectio Magistralis a cui ha partecipato Paolo Mieli nel corso di un incontro che si è svolto nella sala San Carlo a Teramo alla presenza di tanti giovani.
La mancanza di cultura storica è tema di recenti dibattiti – ha dichiarato Greta Salve ideatrice dell’incontro – Mieli è uno storico che riesce ad unire la narrazione cronologica ad affondi in temi trasversali con un approccio di tipo giornalistico e revisionista.Il fenomeno che si sta sviluppando tra la Siria e l’Iraq è nuovo rispetto al vecchio progetto alqaedista di Bin Laden.E’ la creazione di uno Stato territoriale che si inserisce nei confini creati dall’Occidente nel 1918-20 e distrugge le frontiere. La ricostruzione del grande Califfato islamico del VI secolo, è un progetto politico economico che viaggia rapidamente. Fino al 2011 lo Stato islamico non esisteva nella consistenza territoriale odierna. Il terrorismo molecolare, il jihadismo che si sta espandendo in Europa è difficile da arrestare e potrebbe avere una velocità di espansione pari a quella con cui l’Isis ha occupato fette di territorio in Medio Oriente. Come si affronta questo pericolo, dove va l’Islam?
Fino a qualche anno fa – osserva Paolo Mieli – tutto questo era impensabile, poi le rivoluzioni arabe dal 2011 hanno frantumato quel potere dittatoriale, che faceva argine all’esplosione del fenomeno che oggi conosciamo. I dittatori tenevano a bada i loro popoli e spesso fuorilegge i rappresentanti politici di questa insorgenza islamica. In alcuni paesi come l’Egitto, queste dittature sono state riedificate, non dobbiamo dimenticare che quando gli egiziani sono stati liberi di votare, hanno scelto per una rappresentanza islamica poi abbattuta con un colpo di Stato di Abd al-Fattah Al-Sisi. E’ tornato al potere un Generale ed è stato messo in galera l’uomo legittimamente eletto. Bisogna riflettere sul paradosso egiziano. Ritengo che Al-Sisi sia un argine contro quello che sta accadendo, ma non mi sfugge la fragilità del suo meccanismo di legittimazione. Perché – continua Paolo Mieli- se torniamo a come per anni ha fatto l’America Latina ovvero a non ritrovare una risorsa, che venga fuori da un energia propulsiva popolare e democratica, ma con dei dittatori come Manuel Noriega in questo caso in America Centrale, l’Occidente si ritroverà sempre a mal partito con alleati del genere e il mondo jihadista produrrà quello che sta accadendo oggi.
Ad accogliere lo storico e saggista, ex Direttore del Corriere della Sera, Presidente di Rcs Libri, alcune classi degli Istituti Superiori teramani, che stanno indagando su come i media occidentali raccontano l’Islam e affronteranno un dibattito insieme a Paolo Mieli.
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