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E' una casa affacciata sul mega-scavo, lungo 150 metri e fatto dalla Ruzzo nella frazione di Pastino per riparare la condotta, l'attuale principale preoccupazione del sindaco di Tossicia, Franco Tarquini. La casa rischia in termini di stabilità. Tarquini, in attesa di capire chi possa eseguire lavori in somma urgenza, confida in chiarimenti tecnici dal sopralluogo del Genio Civile (iniziato alle ore 9.30).  I residenti evacuati intendono chiedere il risarcimento danni. E dovranno farlo alla Ruzzo, per quanto ne sia socio, nel bene e nel male, il Comune. E c'è già un precedente in tal senso. La stessa condotta si ruppe in aperta campagna proprio a Tossicia, provocò la frana di una parte di un bosco privato e delle due strade d'accesso: la Ruzzo, dopo 12 anni di causa, ha dovuto risarcire (tramite assicurazione) il proprietario per circa 45mila euro. Per il sindaco, una condotta vecchia quasi un secolo non può rimanere lì senza alcuna manutenzione periodica. La speranza è che venga riconosciuto lo stato di calamità, ma già in altre disastrose circostanze in passato non è accaduto. E decine di Comuni si sono dovuti tenere e ripagare i danni. L'unica certezza finanziaria, per ora, è in quei 100mila euro stanziati dal BIM da ripartire tra gli enti martoriati. A Tossicia andranno 3mila euro: "Almeno posso pagare la prima settimana in albergo degli evacauti". GUARDA L'INTERVISTA (CLICCA QUI) FRANCO TARQUINI TOSSICIA 11056900_547846858688246_934350334_n