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Due ore e mezza. Tanto è durato il confronto tra il Ds del teramo Calcio, Marcello Di Giuseppe e la Procura di Catanzaro, nell'ambito dell'inchiesta dirty soccer e della presunta combine tra Savona e teramo. Al termine dell'incontro, però, Di Giuseppe, su conisglio del suo legale, l'avvocato Libera D'Amelio, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Nel corso delle due ore e mezza di quella che è stata definita una serena "chiacchierata giudiziaria", nel senso di un sereno confronto tra il Di Giuseppe e la Procura, c'è stata comunque la possibilità di capire quali fossero i motivi scatenanti dell'inchiesta che vedono il Ds teramano indagato con Luciano Campitelli, presidente del Teramo Calcio, per aver aggiustato il risultato della partita Savona-Teramo,  per la quale i dirigenti biancorossi secondo la Procura avrebbero pagato, per vincere l'incontro di calcio, circa 30 mila euro. Chiarito il fatto che tutto si regge su intercettazioni telefoniche non riferibili all'utenza di Di Giuseppe, ma a quella dell0'ex Ds dell'Aquila Calcio Ercole Di Nicola, già entrato nell'inchiesta dirty soccer nelle primissime battute.  "Presenteremo domani la richeista di acquisizione di tutte le fonti di prova che reggono il capo d'incolpazione,  - ha dichiarato il legale di Di Giuseppe: Libera D'Amelio - dopodiche provvederemo a preparare la memoria difensiva e a chiedere noi l'interrogatorio, sono certa che Di Giuseppe, uscito molto rasserenato dall'incontro con gli inquirenti,  avrà la possibilità di spiegare tutto ed uscire al più presto dall'inchiesta". Al ds biancorosso è stata contestata solo la partita Savona-Teramo, senza riferimenti ad alcuna altra partita del Teramo.