Storia dell'amore
di Gérard Thomas
Clichy, 2022
traduzione di Tommaso Gurrieri
pp. 168
L’autore francese Gérard Thomas ci avvisa immediatamente di quanto sia difficile la sua ultima impresa letteraria: “Stiamo entrando in un campo minato, rischiosissimo e scivoloso come il fondo limaccioso di un lago”. Parlare d’amore è un po’ come parlare dei sogni: troppo intimi per cercare di comprenderli, troppo ineffabili per tentare di destrutturarli.
Le tesi da cui muove lo scrittore sono tre: l’amore è il motore del mondo; l’amore è la cosa più metafisica dell’universo; l’amore è un indispensabile, meraviglioso abisso.
Nel premio del De rerum natura di Lucrezio viene invocata l’alma Venus, la dea dell’amore, perché è proprio l’amore la forza vivificante della natura. Eppure Lucrezio temeva l’amore, che nel libro IV della stessa opera giudica esperienza fallace, turbolenta e dolorosa. Meglio sì, per lui e gli epicurei, il sesso senza amore, impulso naturale e necessario.
Un bacio raramente è isolato: al primo segue un secondo, poi un terzo e così via, perché l’attrazione è incontenibile, lo ha stabilito Einstein nel 1905. La formula E=MC² sintetizza meglio di altre l’amore: “Perché avviene la stessa cosa che avviene alle particelle atomiche: scatta una forza di attrazione che porta due corpi, esattamente come due particelle, a creare un unico nucleo. Si chiama amore e produce energia, un’inaudita quantità di energia”.
La mitologia e l’epica greca ci testimoniano che gli eventi della storia accadono spinti dall’amore, in tutte le sue sfaccettature, o dall’odio, che è in ultima analisi l’opposto dell’amore “uno dei modi più frequenti di riempire il vuoto provocato dall’assenza dell’oggetto amato, qualunque esso sia”.
Nel SimposioPlatone spiega che non vi è desiderio più profondo dell’amore, inteso come necessità di ricomporre l’unità originaria che abbiamo perso “l’amore sarebbe il desiderio di qualcosa che ci manca (…), l’amore sarebbe un’unione di mancanze, una pienezza di vuoti”. L’ amore è anche armonia degli opposti, un continuo lavoro per rendere armonico anche ciò che appare inconciliabile.
Aristofane, invece, negli Uccelli fa derivare il genere umano da Eros e Caos, siamo figli dunque noialtri del disordine e dell’amore. Chi non si oppone al desiderio esce dal recinto e va a vedere cosa c’è, anche a rischio di perdersi: è il canto delle Sirene di Ulisse, desiderio irrefrenabile che può uccidere.
Quando Paride, figlio di Priamo, deve scegliere a quale delle tre dee, Era, Atena e Afrodite, affidare la mela che avrebbe determinato chi fosse la più bella, non ha dubbi: consegna la mela ad Afrodite, per averne in cambio l’amore della donna più bella al mondo, Elena.
Pur ritenendo le religioni monoteiste responsabili di inaccettabili misfatti, tra cui la subalternità femminile, Thomas ritiene il messaggio di Gesù di Nazareth rivoluzionario, perché lui “ha detto agli esseri umani qualcosa che nessuno aveva mai detto loro prima: puoi ascendere a Dio ed entrare nel cielo soltanto se amerai senza condizioni, se amerai chi ti odia, chi ti colpisce, chi vuole per te il male, e puoi farlo soltanto capendo che questo è in realtà ciò che Dio vuole”.
Senza amore non si può vivere, ma sopravvivere: l’assenza di desiderio esiste, rappresenta una sorta di dolore ineluttabile, nascosto talvolta sotto la maschera dell’inedia del vivere.
Storia dell’amoreè già un caso letterario ed è stato tradotto in dodici lingue. Non è un libro per tutti, necessita di una cultura di base profonda, molte sono le citazioni letterarie, filosofiche, cinematografiche, ma vale davvero la pena leggerlo per capire qualcosa in più di noi stessi.
MARIA CRISTINA MARRONI