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Rubrica saltuaria di satira mattutina   Pensavamo tutti che fosse solo un’eccessiva precauzione, quella di avvertire la popolazione della possibile caduta di frammenti della stazione spaziale cinese Tiangong. Invece, è successo. Ed è successo a Teramo. Nel pomeriggio di ieri, il corpo centrale della Tiangong, passato praticamente indenne al rientro in atmosfera, mentre gli scienziati avevano detto che si sarebbe disintegrato in migliaia di pezzi di dimensioni minori, è caduto sulla nostra città. Per la precisione, sulla nuova copertura cromata di Largo San Matteo. Sembra che i computer di bordo, a causa di un malfunzionamento, abbiano interpretato un riflesso della cromatura lucente della nuova pensilina come una fonte di energia solare, e abbiano quindi diretto la stazione proprio s Largo San Matteo. Ingenti i danni, che sono ancora in corso di quantificazione. Da una prima stima: E' andata completamente distrutta la copertura cromata (e per questo in città si sono registrate scene di sincera disperazione); È andata distrutta L’Arca, il laboratorio delle arti contemporanee, con tutte le opere della interessantissima mostra “Storia della rigatura del velluto a coste, nella seconda metà del settecento fiammingo” E’ andata distrutta parte della facciata della Prefettura, con tutti gli ornamentali climatizzatori sistemati, con puntuale rispetto del decoro architettonico del palazzo, in occasione della visita del Pesidente Ciampi, poi saltata all’ultimo momento In mancanza di un Sindaco eletto, le reazioni pubbliche sono state affidate ai candidati sindaco fin qui ufficializzati: Gianguido D’Alberto: «Ennesima dimostrazione dell’inefficacia dell’azione politica del Centrodestra» Serafino Pulcini: «Ennesima dimostrazione dei gravi danni provocati dalla perdita della sovranità monetaria» Giovanni Cavallari «Mi dispiace, ma io non ritiro la candidatura, neanche se casca la luna» Alberto Covelli: «Un attimo, che chiedo a Dodo» Enzo Varani: «Che cos’è la Tiangong?»