Rubrica saltuaria di satira mattutina
In principio, fu arancione.
Si candidò a Sindaco. Inalberando sciarpe arancioni. Sostenuto anche da chi annunciava rivoluzioni artistiche occupando negozi vuoti, salvo poi scomparire a trombatura (elettorale) avvenuta e ricomparire solo quattro anni dopo, per raccogliere un’altra clamorosa trombatura.
Non divenne sindaco, Gianluca Pomante, ma portò in Comune una consigliera… che poi svestì la sciarpa arancione e lo lasciò solo.
Ma lui non rinunciò. Pomante no. Continuò a combattere, contro Brucchi e Gatti, contro l’amministrazione, anche facendosi promotore della raccolta di firme notarle che avrebbe potuto far cadere il Sindaco
In quel tempo poi, il Sindaco cadde, non per le firme di Pomante, ma per le divisioni interne al Centrodestra.
E si aprì una fase nuova.
Pomante, che aveva detto che non sarebbe mai entrato nel sistema dei partiti, divenne segretario regionale di Abruzzo Civico, il partito di Sottanelli, in quel momento al governo col Centrosinistra.
Poi il Governo cadde.
E si aprì una fase nuova.
E Pomante, si ritrovò con Sottanelli candidato col Centrodestra…insieme a quelli del Modello Teramo tanto odiato da Pomante
….e insieme restarono anche nella scelta del Candidato Sindaco di Teramo, al punto che Pomante, proprio lui, si ritrovò proposto quale candidato Sindaco del Centrodestra… cioè anche di Brucchi e Gatti
…ma non lo vollero
Allora disse: “Potremmo anche andare da soli”…
Ma non erano convinti
E all’improvviso, Pomante rifiutò
E Abruzzo Civico disse: appoggiamo il candidato Sindaco Morra
Quello appoggiato anche da Brucchi e Gatti
...e l'arancione non si vedeva più