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obelixgiangAbbiamo già scritto, sulle colonne di certastampa.it, di come considerassimo la presenza di Teramo 3.0 l’anello debole della maggioranza di Gianguido D’Alberto. Abbiamo già avuto modo di segnalare (e criticare) l’atteggiamento “originale” al limite della provocazione della stessa lista civica, che pur essendo parte della maggioranza non risparmia attacchi alla stessa maggioranza o atteggiamenti imbarazzanti, come quello di appoggiare apertamente un candidato di centrodestra alla Provincia. Godendo, poi, della sua elezione. Avevamo capito, però, che in seguito alle ultime esternazioni del movimento civico al quale, pur avendo lucrato un risultato elettorale appena percettibile, il Sindaco ha concesso la poltrona del vicesindaco, lo stesso Sindaco avesse palesato i segni del suo disappunto. Questo avevamo capito, che Gianguido avesse chiamato la Marroni per dirle: «Cristì, mo’ basta, fate parte della maggioranza di centrosinistra, quindi…».

Avevamo capito male, evidentemente, visto che nell’agenda ufficiale degli incontri del candidato presidente del Centrodesta alla Regione, Marco Marsilio, tra gli appuntamenti di ieri sera figurava alle 22.30, nel ristorante Madre Natura di Teramo, un “incontro pubblico con Associazione Teramo 3.0” (poi in realtà Marsilio non è venuto, ma poco conta). Dunque, ricapitolando: la lista del vicesindaco di un Comune che ha visto il Sindaco firmare l’invito alla candidatura rivolto a Legnini, appoggia Marsilio? Coerente, no? Vabbè, dirà il solito accorto lettore, anche l’assessore Filipponi, espressione della lista “Insieme Possiamo”, è andato a sostenere la candidatura di Anna Marcozzi, pur avendo due - dicasi due - consigliere comunali della sua lista candidate alla Regione. Coerente no?
La domanda, però, non è quella sulla coerenza, perché non è questo il dubbio che mi turba all’ombra del menhir, la domanda è: chi comanda in questa città? O meglio: c’è un Sindaco in grado di imporre una linea, una regola, una direzione, oppure ognuno fa come gli pare? Perché se Gianguido D’Alberto - che pure è persona dalle grandi qualità - non sa gestire la sua squadra, al punto da consentire ad un assessore di mortificare la sua stessa lista e al vicesindaco di condividere comportamenti che sono veri e propri insulti alla dignità politica del Primo Cittadino, che possibilità avrà di gestire i grandi problemi della città? Se Gianguido non sa imporre ai suoi un codice di comportamento, come potrà imporre alla città un nuovo corso? Se io fossi Sindaco, ma sono solo uno scultore di menhir, la Marroni già da settimane non sarebbe più vicesindaco e sarebbe in nomination per l’uscita dalla Giunta. Siamo sicuri che questa amministrazione potrebbe sopravvivere alla perdita della… spinta propulsiva del gruppo consiliare Luzii - Di Teodoro.

Gianguido D’Alberto deve scegliere che Sindaco vorrà essere, se un leader in grado di caratterizzare il suo mandato, oppure un maestrino alle prese con una classe indisciplinata, nella quale non si punisce nessuno per paura dei genitori. Se è vero che questa città non ha bisogno di assessori che fraintendono il senso dell’appartenenza, è ancor più vero che Teramo non ha bisogno di maestrini…

Infine, gira sul web un'intervista alla vicesindaca nella quale, stupendosi per il clamore dell'incontro con Marsilio, definisce questa vicenda del loro appoggio elettorale una "supercazzole". Adesso è chiaro, ecco perché incontrano Marsilio... come è noto, oltre ad essere brematurata, pretende sempre lo scappellamento... a destra.

Obelix