Non ci riesce. E’ più forte di lui. Quando l’assessore ai cigni, Valdo Di Bonaventura, vede una telecamera in giro e intuisce la possibilità di un’intervista, non si trattiene. Prima succedeva solo quando vedeva aggirarsi il microfono del blog di famiglia, adesso cede alle lusinghe anche della telecamera della cronista che fa del copiar le altrui idee un’attività quotidiana. Valdo non resiste. E’ come se fosse catturato da un raggio traente di quelli che si vedono nei film di fantascienza… viene rapito. E parla. Solo che, quando in realtà non hai veri risultati da comunicare, perché sei l’assessore alle manutenzioni e lo stato della città è… quello che conosciamo, allora sei costretto a dire altro. O magari a metterti in posa con un carrello in mano (vedi foto) solo perché qualcuno scriva che sei un “assessore operaio” e che ti sei lanciato, immaginiamo con sprezzo del pericolo, tra le tempestose acque del Vezzola per recuperare il supermercatico attrezzo . O magari ti fai intervistare durante la maratonina, solo per dire “non mi sento un pensionato”, perché sei arrivato primo tra tutti gli assessori. Ormai, ci si sorride. O quasi. Perché questo suo esternare improduttivo (dove sono le fototrappole annunciate mesi fa? …tanto per fare un esempio), risulta a tratti sgradito anche in maggioranza. Così, all’ennesima intervista dell’assessore che annuncia «Il piano di adozione delle rotonde e degli spazi verdi» arriva il commento di fuoco di Lanfranco Lancione, consigliere di maggioranza, di provata fede comunista e “cubano” di adozione (insomma, uno che se c’è da dire come la pensa… lo dice) che affida a Facebook: «Magari prima sarebbe il caso di approvare il regolamento sulle sponsorizzazioni e sul partenariato sociale… ma l’assessore è sempre molto più avanti rispetto alla maggioranza che lo sostiene». Ecco sì, più avanti. Verso l’infinito e oltre…