Oggi fa una settimana e un anno. Dalle elezioni, dico. Una settimana e un anno, da quando Teramo è tornata alle urne per scegliersi un nuovo Sindaco. E nuovi assessori. Ecco, gli assessori. Oggi parliamo di quelli. Anzi: di uno. Di quello che, in una settimana e un anno ha avuto la possibilità di dimostrarsi utile alla città quanto una forchetta col brodo. Parliamo di Valdo Di Bonaventura, ovviamente, perché una settimana e un anno sono un tempo necessario per tirare le somme e perché - pur col necessario rispetto che si deve all’età del pensionato Valdo - gli si possano spiegare alcuni dettagli. Cose semplici, per carità, niente di complicato. Cose che dovrebbero essere parte integrante dello zainetto di ogni assessore, ma che evidentemente al buon Valdo sfuggono.
Nessun problema: cercheremo di essere il più possibile chiari, per dimostrare quella che è ormai un’evidenza assoluta: la totale inutilità di Valdo per il governo della città.
Andiamo per ordine. Cominciamo dall’inizio. Che cos’è un assessore?
Dicesi assessore comunale il componente della giunta comunale. Gli assessori comunali sono nominati dal Sindaco. A ciascun assessore è attribuita la "delega" per un determinato settore dell'attività dell’ente.
Valdo è assessore. Valdo è stato nominato dal Sindaco. A Valdo il Sindaco ha attribuito le deleghe
- Ambiente e sviluppo sostenibile;
- Cura, decoro e manutenzione;
- Valorizzazione e cura dei Parchi urbani.
- Politiche energetiche;
- Lotta al degrado e miglioramento della fruibilità degli spazi urbani e periurbani;
- Programmazione e gestione del ciclo integrato dei rifiuti;
- Chiusura discarica La Torre;
- Manutenzione e gestione degli immobili comunali, della rete viaria, della pubblica illuminazione;
- Politiche per il benessere degli animali;
- Educazione ambientale;
- Protezione civile.
- Valorizzazione e redditività degli immobili comunali;
Politiche per il diritto alla casa, gestione alloggi ERP e rapporti con l’ATER.
Tutto chiaro fin qui? Bene.
Oggi fa una settimana e un anno… prendete carta e penna e segnate, per ognuna delle deleghe di Valdo, un problema risolto. Uno soltanto.
Niente, vero?
Non vi viene in mente niente?
Come dite, i cigni alla Villa?
Perfetto, cominciamo da qui.
E’ venuto il momento, dopo una settimana e un anno, che qualcuno spieghi a Valdo Di Bonaventura, che mettere quattro cigni alla Villa, non significa valorizzare i parchi urbani, e basta farsi una passeggiata al parco fluviale.
E’ venuto il momento che dopo una settimana e un anno qualcuno dica a Valdo Di Bonaventura che “miglioramento della fruibilità degli spazi urbani e periurbani” non significa farsi osannare dai leccaculo su Facebook per quattro fiorellini in un’ aiuola, ma per esempio sfalciare l’erba nelle frazioni.
È venuto il momento di spiegare a Valdo Di Bonaventura, che mentre lui continua a farsi immortalare sul blog di famiglia in video che lo vedono impegnato nella strategica opera cittadina di pascolare i cigni, D'Alberto al MoTe manda Massimo Speca. Eppure, la “Programmazione e gestione del ciclo integrato dei rifiuti” è delega di Valdo.
Qualcuno è il caso che dica a Valdo Di Bonaventura, che mentre lui si fa intervistare da qualche improvvisato cronista su argomenti fondamentali come il carrello del Lidl recuperato dal fiume, alla firma della bonifica per la discarica La Torre, il sindaco D'Alberto non l’ha neanche invitato. Eppure, la “Chiusura discarica La Torre” è delega sua.
Così come è una delega di Valdo anche quella relativa alla “Cura, decoro e manutenzione”, eppure alla presentazione di “Teramo Città in Fiori” c’era Filipponi.
A tratteggiare il contorno dell’inutilità assessorile di Valdo Di Bonaventura nel governo della città, è dunque l’evidenza dei comportamenti del Primo Cittadino, al quale proprio dalle pagine di questo sito avevamo preannunciato il clamoroso errore che si stava compiendo nell’assegnare una delega a Di Bonaventura.
Piccola parentesi (anzi doppia) a beneficio dell’assessore stesso e del piccolo manipolo di teramani che, pur sacrificando caviglie sui marciapiedi e sospensioni sulle strade che l’assessore ha preso l’impegno una settimana e un anno fa di sistemare, sono felici di vederlo correre (sempre sul blog di famiglia) dietro ai cigni al pascolo.
Parentesi quadra: inutile è, nel nostro giudizio, l’attività assessorile di Valdo, non si parla della persona, ma del ruolo.
Parentesi tonda: prima che corra a farsi intervistare per regalarci un’altra pillola sul suo non sentirsi “un pensionato”, assessore prenda atto di una drammatica verità: lei è pensionato. Nel senso che è andato in pensione, con tanto di pubblico saluto del Presidente dell’Ater. E’ un fatto, non un insulto: lei è pensionato. E questo, benché lei lo legga in un’accezione negativa, non significa niente di più di quello che è. Lei è in pensione. Che poi corra la maratonina, o si senta in forma, non le cambia la posizione inps Anche se, ce lo lasci dire, il dedicarsi alla pastura delle paperelle, al giardinaggio e al passeggio alla Villa… sono attività tipiche dei pensionati. Come altra peculiarità dell’età pensionabile è quella del non rassegnarsi al tempo che passa, anche fingendo di non vedere che si ha un ruolo che non conta nulla e che, quando c’è da decidere, tutto si decide altrove anche si tratta delle sue deleghe.
Se lei non fosse un pensionato prestato all’assessorato, chissà, magari piuttosto che lamentarsi per interposto blogger, si sarebbe dimesso.
Perché il rispetto… vale più di una poltrona.
E poi, pensi a quanto tempo avrebbe da dedicare a cigni e papere.