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CIBUFILIPPIX
Negli uffici della Fiera di Parma, tira una brutta aria. La notizia che il Comune di Teramo non parteciperà al Cibus 2023, ha creato momenti di sconforto, ai limite della disperazione. Sono state viste segretarie in lacrime e sembra che uno dei massimi dirigenti si sia chiuso, da settimane, in un preoccupante mutismo.
La notizia che l’unico Comune italiano presente ad una fiera non aperta al pubblico, non aveva rinnovato la richiesta di un proprio stand, rischia di mettere in crisi tutta la macchina organizzativa. Il direttore generale di Parmafiere, in una riunione ai massimi livelli, sembra che abbia detto: «Se non viene il Comune di Teramo, che lo facciamo a fare il Cibus quest’anno?».
Eppure, solo un anno fa, all’atto di spendere quindicimila euro per la spedizione a Parma, l’assessore Filipponi aveva detto: «La partecipazione al Cibus si inserisce nel più articolato progetto di marketing territoriale che l’amministrazione sta portando avanti dal suo insediamento e che mira a creare una rete tra pubblico e privato che veda il Comune di Teramo come soggetto capofila».
E adesso?
Il 29 e 30 marzo torna la grande Fiera.
Senza il Comune di Teramo.
Che fine ha fatto quel “… più articolato progetto di marketing territoriale che l’amministrazione sta portando avanti dal suo insediamento” e, soprattutto, che ne è della “…rete tra pubblico e privato che veda il Comune di Teramo come soggetto capofila”?
Perché abbiamo abbandonato un progetto che, dal Cibus dell’anno scorso ad oggi, ha portato a Teramo ogni giorno pullman su pullman di turisti affamati, desiderosi di provare le nostre tipicità?
L’assessore Filipponi, alla visione progettuale del quale si devono la straordinaria crescita del turismo teramano, la rinascita del commercio e lo sviluppo record dell’economia locale, alla vigili del Cibus un anno fa aveva spiegato che «Tra gli obiettivi c’è la creazione di un brand teramano che sia il fulcro di una promozione turistica che coniughi insieme le bellezze naturalistiche e quelle storico-culturali dell’intero territorio».
E adesso?
Che è successo?
Perché non siamo tornati al Cibus?
E il brand teramano che è diventato “… fulcro di una promozione turistica…”?
Un anno fa, era l'evento degli eventi con selfie a raffica dell'assessore... quest'anno non ci si va

si chiama GIANGUIDITA': annunciare tanto, realizzare poco



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