Boom delle truffe telefoniche. La truffa del “Sì”: come difendersi.
A circa due anni dalla introduzione del nuovo registro delle opposizioni, continuano e si intensificano le telefonate di telemarketing aggressivo.
Il 27 gennaio 2022, veniva adottato con Decreto del Presidente della Repubblica (n. 26 del 27 gennaio 2022) il nuovo Registro delle Opposizioni, un servizio pubblico gratuito ideato per consentire ai cittadini di opporsi all’utilizzo del proprio numero telefonico, fisso o cellulare, e dell'indirizzo postale presente negli elenchi pubblici per finalità pubblicitarie e ricerche di mercato.
A quasi due anni dall’adozione, tuttavia, i consumatori di tutta Italia hanno potuto constatare sulla propria pelle il fallimento di tale strumento, tanto che le forme di telemarketing/teleselling aggressivo nonché le truffe telefoniche si sono moltiplicate a scapito di cittadini indifesi e troppo spesso inconsapevoli. Lo stesso Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha dovuto ammettere che “il sistema non funziona e ancora troppi numeri vengono carpiti e utilizzati illegittimamente”.
Il fenomeno delle truffe on line è decisamente in aumento e, mentre si attendono nuove misure sanzionatorie con i prossimi interventi normativi di modifica del Codice delle comunicazioni elettroniche per i call center molesti e per coloro che commettono pratiche commerciali sleali, è necessario conoscere i nuovi stratagemmi ideati per truffare i consumatori.
La truffa del “Sì”
Considerato che, a quanto riferisce l’ARERA, più del 45% degli utenti non hanno ancora effettuato la scelta di un nuovo gestore del mercato libero, gli operatori del settore energetico stanno letteralmente bombardando gli utenti per accaparrarsi nuova clientela, spesso utilizzando metodi fraudolenti a dir poco creativi.
In tutta Italia, migliaia di persone si sono viste recapitare bollette “salate”, senza tuttavia aver fornito il proprio consenso.
Quella che è stata soprannominata “la truffa del si’” è messa in atto da operatori che, contattato l’utente e posta una semplice domanda come ad esempio l’esattezza delle generalità, procedono a registrare il SI’ per poi utilizzarlo per attestare il consenso al cambio del gestore o del piano tariffario.
Come difendersi? 6 semplici suggerimenti.
Per difendersi da questa truffa è necessario adottare una serie di accorgimenti che possono essere così riassunti:
1) ALLA DOMANDA GENERICA “STO PARLANDO CON LA FAMIGLIA...O CON IL SIGNOR” NON RISPONDERE “SI’”.
Si possono utilizzare altre locuzioni come “siamo noi” o “mi dica”;
2) IDENTIFICARE L’INTERLOCUTORE
Quando si riceve una telefonata con fini commerciali, chiedere chi sta chiamando e il motivo della chiamata. L’operatore che contatta è tenuto a comunicare il nome della società e lo scopo della chiamata. E’ sempre bene tenere presente che Autorità, Agenzie o Enti pubblici non chiamano i clienti finali per attivare nuovi contratti.
3) NON FORNIRE I DATI ANAGRAFICI, NE’ IL CODICE FISCALE
4) NON COMUNICARE MAI IL CODICE POD E/O PDR: si tratta di codici che identificano l’impianto per il prelievo dell’energia elettrica e del gas e che, una volta conosciuti, consentono ai truffatori di agire indisturbati;
5) NON FORNIRE IL CODICE IBAN, a meno che non si abbia la certezza dell’interlocutore che propone la cambio gestore e/o un nuovo piano tariffario e non si sia pienamente consapevoli dell’offerta a cui si sta aderendo o della propria volontà di cambiare gestore;
6) RICORDARSI CHE NON ESISTE ALCUN OBBLIGO DI ADERIRE AD UN CONTRATTO PROPOSTO AL TELEFONO
Il Codice del Consumo prevede che la conferma del consumatore alla adesione di un contratto concluso per telefono, debba essere espressa di regola in forma scritta. L'utilizzo di altre modalità richiede un esplicito consenso, che dovrà essere non solo conservato dalla società di vendita, ma soprattutto fornito al cliente.
Segnalare all’AGCM comportamenti scorretti, attivazioni non richieste e pubblicità ingannevoli delle società di vendita.
L’AGCM - Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato - consente agli utenti di inviare segnalazioni che consentano di intervenire prontamente per sanzionare i responsabili, mettendo a disposizione diversi canali: la compilazione e l’invio on line del modulo predisposto (tramite il link segnala on line); l’invio di segnalazione scritta alla casella Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; l’invio della segnalazione scritta tramite posta ordinaria a Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Piazza Giuseppe Verdi 6/A – 00198 Roma.