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CONSUMARE*Forever chemicals: rischi ambientali e per la salute*
No. non è il titolo di un tormentone musicale estivo, ma una minaccia reale e preoccupante.

“Forever chemicals” (letteralmente Sostanze chimiche eterne) sono note anche con l’acronomo PFAS. Si tratta un gruppo di sostanze chimiche sintetiche con legami chimici estremamente durevoli che sono diventate pericolosamente presenti nei sistemi idrici, nei beni di consumo, nella produzione agricola e negli impianti di produzione in quanto rimangono in circolazione per lunghi periodi di tempo nell’ambiente.
La definizione scientifica, tuttavia, non aiuta “l’uomo della strada” alla comprensione reale di quanto queste sostanze siano presenti in moltissimi prodotti di uso comune.
Proviamo allora a trasporre la teoria nella pratica.
Queste sostanze hanno una forte capacità di respingere olio e acqua e di resistere al calore, il che le rende utili in un'ampia gamma di prodotti di consumo e applicazioni industriali: per fare qualche esempio impediscono alle uova strapazzate di attaccarsi alle padelle in teflon, al cibo da asporto di fuoriuscire dalla scatola di cartone e agli impermeabili di inzupparsi.
Sono in corso ricerche per capire come l'esposizione a diversi tipi e livelli di PFAS influisca sulla salute, ma gli scienziati concordano già sul fatto che ci siano motivi di reale preoccupazione.
Mentre la ricerca continua, alcuni grandi rivenditori e produttori stanno eliminando o vietando volontariamente i PFAS, mentre altri continuano a usarli. Nel frattempo, i consumatori affrontano l'incertezza su come i PFAS dovrebbero essere considerati nelle loro decisioni di acquisto, e persino su come scoprire se i prodotti che usano contengono tali sostanze chimiche.
Gli scienziati e i medici della Stanford Medicine che hanno studiato i PFAS affermano che ci sono alcuni piccoli accorgimenti che una persona media può adottare per ridurre la propria esposizione personale.
Dagli anni '50, i PFAS sono stati largamente utilizzati in articoli quali schiuma antincendio, vernice, moquette antimacchia, cosmetici, utensili da cucina, scatole per pizza, sacchetti per popcorn e indumenti.
Nel corso dei decenni, l'uso onnipresente di PFAS da parte di molte industrie ha portato a un accumulo di sostanze chimiche nell'acqua, nel terreno, nella fauna selvatica e, naturalmente, nei nostri corpi.
Verso la fine degli anni '90 e l'inizio degli anni 2000, l'EPA fu avvisata per la prima volta della presenza di PFAS nel corpo umano e dei possibili rischi per la salute (1).
Una valutazione del 2023 dell'Organizzazione mondiale della sanità ha concluso che vi erano prove sufficienti per classificare due dei PFAS più comunemente utilizzati e rilevati, l'acido perfluoroottanoico (PFOA) e l'acido perfluoroottano sulfonico (PFOS), rispettivamente come cancerogeni e possibilmente cancerogeni per l'uomo, a causa dei loro effetti molecolari e, per il PFOA, del possibile collegamento con il cancro ai reni e ai testicoli.
"Una volta che tutti questi studi sulla salute hanno iniziato a venire alla luce, scienziati indipendenti hanno iniziato a lavorare sempre di più sugli effetti dei PFAS", ha affermato Lisa Patel , MD, professore associato di pediatria presso la Stanford Medicine, che fa parte del comitato esecutivo dell'American Academy of Pediatrics Council on Environmental Health and Climate Change. "Ogni nuovo studio che esce ci preoccupa di più, non solo per gli effetti sulla salute di queste sostanze chimiche, ma anche per quanto sia difficile liberarsene una volta che sono in circolazione". (1)
Per molte delle migliaia di PFAS esistenti, non esiste un singolo test per misurarne i livelli negli esseri umani e nessuno studio ha analizzato i loro potenziali effetti sulla salute; quasi tutti i dati esistenti ruotano attorno a PFOA, PFOS e alcune delle altre sostanze chimiche PFAS più comuni.
Inoltre, man mano che le aziende eliminano gradualmente l'uso di alcuni PFAS, li sostituiscono con altre sostanze chimiche progettate per essere idrorepellenti e resistenti al calore. Ma spesso mancano anche studi sugli impatti sulla salute di queste sostanze chimiche.
Ciò solleva molti interrogativi e sfide su come potrebbero evolvere le normative sui PFAS in futuro.
"Ci sono migliaia di queste sostanze chimiche sul mercato, e la stragrande maggioranza di esse non è stata studiata sistematicamente", ha affermato l'epidemiologo ambientale Andres Cardenas , PhD, professore associato di epidemiologia e salute della popolazione presso la Stanford Medicine.
DOVE CI PORTA TUTTO QUESTO?
La scienza è chiara nel dire che alti livelli di esposizione ai PFAS possono aumentare i rischi di problemi di salute delle persone.
Le persone che sono state esposte ai PFAS per molti anni, in particolare i soggetti che lavorano nei vigili del fuoco, nei settori chimico o manifatturiero, o coloro che vivono in aree con falde acquifere altamente contaminate, dovrebbero essere consapevoli di questi rischi e adottare misure per ridurre la loro esposizione professionale e altre vie.
Ci sono alcuni semplici accorgimenti che la maggior parte dei consumatori può adottare per ridurre la propria esposizione ai PFAS, tra cui l'acquisto di pentole e padelle prive di PFAS, portare con sé i propri contenitori da asporto quando si mangia fuori e acquistare (e sostituire correttamente) filtri per l'acqua potabile in grado di filtrare specificamente le sostanze chimiche PFAS.
Queste piccole scelte individuali possono fare, tuttavia, solo una piccola differenza quando ci sono così tante vie di esposizione ai PFAS; le sostanze chimiche possono essere contenute nell'aria esterna, nella polvere, nei prodotti freschi e nella carne. Pertanto, la maggiore riduzione dell'esposizione si verificherà quando le sostanze chimiche saranno utilizzate meno dai produttori.
Quello che il cittadino comune può fare per avere il massimo impatto è fare pressione sul legislatore nazionale affinché cambi il modo in cui viene regolato l’utilizzo di tali sostanze chimiche, nonché ricercare fonti di informazione di alta qualità che agevolino così comportamenti adeguati per ridurre i rischi.
I consumatori possono, quindi, nel loro piccolo attuare strategie di acquisto più consapevoli per ridurre l’esposizione a tali sostanze.
Ma facciamo quale esempio.
Nel caso delle pentole antiaderenti, rivestite di Pfas e che tendono con il calore e l’uso a consumarsi e graffiarsi, si puo’ optare o con la sostituzione regolare delle stesse o con l’acquisto di pentole in acciaio inossidabile.
Quanto ai prodotti di bellezza (rossetti, ombretti, smalti, creme solari, mascara waterproof...) e ai prodotti per la cura della persona (lozioni, assorbenti, creme, tamponi....), è opportuno prendere in considerazione l'uso di prodotti etichettati come privi di Pfas o controllare gli elenchi degli ingredienti per i composti Pfas noti.
I Pfas sono utilizzati anche nei materiali monouso per l'imballaggio degli alimenti, come i sacchetti di popcorn per microonde, gli involucri dei fast food e le scatole della pizza. Gli studi, infatti, hanno rilevato livelli più alti di Pfas nel sangue nei soggetti che mangiano regolarmenrte fuori casa, concludendo che molto probabilmente le sostanze chimiche di cui parliamo possono trasferirsi dall'imballaggio al cibo.
Tant’è che alcuni Paesi e aziende stanno adottando misure per limitare la presenza di queste sostanze chimiche tossiche negli imballaggi alimentari (all'inizio del 2024 ad esempio negli Stati Uniti è stata vietata la vendita di imballaggi contenenti Pfas).
E anche alcune catene di fast food, tra cui Burger King e McDonald's, hanno annunciato piani per eliminare o eliminare gradualmente i Pfas dalle loro confezioni.
Infine, quanto ai tessuti impermeabili e antimacchia, utilizzati nell’abbigliamento e in alcuni articoli per la casa (tappeti, divani....), è consigliabile, per evitare l'esposizione, verificare se i marchi hanno rimosso i Pfas dai loro capi di abbigliamento o dai prodotti per la casa, oppure prendere in considerazione la possibilità di evitare del tutto gli articoli antimacchia e impermeabili.
Appare chiaro in definitiva che, oltre ad una maggiore consapevolezza all’acquisto da parte dei consumatori e in generale dell’opinione pubblica, la responsabilità principale continua a ricadere sui Paesi che devono necessariamente procedere ad una regolamentazione dell'uso dei Pfas al fine di limitare la contaminazione dell’ambiente e il rischio alla salute. (3)

 

(1) https://www.eea.europa.eu/en/about/contact-us/faqs/what-are-pfas-and-how-are-they-dangerous-for-my-health#:~:text=They%20are%20known%20as%20'forever,Europe%20%E2%80%93%20PFAS%20for%20further%20information.
(2) https://scopeblog.stanford.edu/2024/07/25/pfas-forever-chemicals-health-risks-scientists/
(3) https://it.euronews.com/salute/2024/07/10/cinque-oggetti-comuni-da-evitare-per-ridurre-lesposizione-ai-pfas