*ADOLESCENCE* ": *sbalorditivo* , *incisivo* , *devastante* .
*Un pugno nello stomaco che scuote le coscienze* .
La nuova serie Netflix è un intricato labirinto emotivo che racconta la storia di Jamie (interpretato dal talentuoso Owen Cooper) un adolescente di una famiglia come tante accusato di aver ucciso una compagna di classe.
Si parte così.
Perciò nessuno spoiler, considerato che allo spettatore è svelata quasi immediatamente e inequivocabilmente la colpevolezza di Jamie.
Il vero dramma, il nodo cruciale che ci tiene incollati allo schermo, è uno.
Ed è quello che il padre di Jamie (interpretato da Stephen Graham, già conosciuto per le sue interpretazioni in Peaky Blinders, Boiling Point, per citare le più recenti) chiede disperato al figlio: perché?
Non si tratta di una crime story classica perciò.
Non ci si concentra, infatti, sul fatto di sangue in sé che, al contrario, offre lo spunto per riflessioni ben più profonde, facendo di questa serie anche una ricca opera di critica sociale, esplorando l’interesse dello spettatore a voler conoscere di più l’ambiente in cui questi eventi efferati germogliano e proliferano.
Girata tutta in piano sequenza, senza effetti speciali o grandi colpi di scena, costringe lo spettatore a soffermarsi e andare più nel profondo.
E poiché non ci sono tagli, non c'è via di fuga dalle emozioni, seppur crude e difficili da affrontare.
4 episodi di un’ora circa, che esplorano ed analizzano nell’ordine, il risveglio del protagonista, adolescente/bambino catapultato nel sistema giudiziario penale, nel mondo degli adulti (primo episodio), gli strumenti che hanno le istituzioni (dalla polizia alla scuola) per intervenire e la responsabilità ed incapacità delle stesse ad entrare in contatto con l’universo degli adolescenti (secondo episodio), la disperazione e il vuoto di una generazione, sviscerato e messo a nudo durante il lungo colloquio tra Jamie e la psicologa che si occuperà di assisterlo (terzo episodio) ed, infine, la famiglia, travolta da questi avvenimenti, da disperazione e rimorsi (quarto episodio).
Un movimento circolare che riporterà lo spettatore al punto di inizio, senza concedere sconti, senza insegnamenti morali da impartire.
Episodio dopo episodio lo spettatore è costretto, tuttavia, a fare i conti con la realtà che i ragazzi devono affrontare, immersi in un labirintico mondo virtuale, terribilmente insidioso che non lascia spazi di fuga. E soprattutto con la illusione di riuscire a comprendere i nuovi meccanismi sociali e la necessaria consapevolezza di brancolare, il più delle volte, nel buio più totale.
Non è un caso che il fallimento del sistema, incapace di comprendere e proteggere gli adolescenti, venga svelato e risvegliato dal figlio adolescente dell’ispettore Luke Bascombe (interpretato da Ashley Walters), l’unico in grado di fornire al padre una chiave di lettura, necessaria per decifrare il linguaggio criptico dei social e aprendo uno squarcio inquietante sul mondo sommerso della cultura "incel" (1), tematica solo accennata e che necessitava di un approfondimento maggiore.
(1) <<Un incel , dall'inglese involuntary celibate, "celibe involontario") è un membro di una subcultura online costituita da individui che si autodefiniscono "celibi involontari" e attribuiscono il fatto di non essere in una relazione sentimentale e/o sessuale al loro non essere attraenti, secondo alcuni criteri a loro dire oggettivi e indipendenti dalla loro volontà.
[...]
… Il "celibato involontario" è una ripresa del concetto di supremazia maschile evolutasi in un movimento composto da persone, alcune celibi, che credono che le donne debbano essere trattate come "oggetti sessuali con pochi diritti".
La sottocultura è caratterizzata da una tendenza al risentimento, oggettificazione sessuale, misoginia, misantropia, autocommiserazione, razzismo, senso di diritto al sesso, odio generalizzato verso le donne e le persone che hanno rapporti sessuali che incolpano per la loro condizione (spesso vista essenzialmente come predeterminata biologicamente in senso genetico-evoluzionista), nichilismo, cultura dello stupro e supporto alla violenza sessuale e non sessuale verso le donne (e le persone sessualmente attive in generale) per ottenerlo o vendicarsi di non riuscire a ottenerlo.
I frequentatori di forum e gruppi online di incel sono prevalentemente uomini bianchi eterosessuali, e le stime del loro numero complessivo sono incerte, variando da migliaia a centinaia di migliaia.I forum online di incel sono stati criticati da alcuni media e da alcuni ricercatori per essere misogini, razzisti, incoraggiare la violenza, diffondere opinioni estremiste e radicalizzare i loro membri. Il Southern Poverty Law Center ha descritto tali siti di Internet come «parte dell'ecosistema suprematista maschile online» che è incluso nella loro lista di gruppi di odio dal 2018.>> - Fonte Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Incel