*
*Un viaggio che inizia nella luce e finisce nella luce, ma l'oscurità che bisogna attraversare per arrivarci è davvero feroce*
Okja è la storia di una ragazza e del suo super maiale, un animale geneticamente modificato creato in un futuro distopico dalla malvagia corporazione Mirando come cura per la fame nel mondo.
L'animale ha trascorso i suoi primi 10 anni nella campagna coreana come amica e compagna della giovane Mija ( Seo Hyun ), che vive lì con il nonno.
Quando la Mirando preleva l’animale, al centro di una enorme campagna marketing e destinato alla futura macellazione, Mija si imbarca in un'avventura in giro per il mondo con un gruppo di “educati” attivisti per i diritti degli animali, combattendo contro un malvagio CEO ( Tilda Swinton ) e uno zoologo folle ( Jake Gyllenhaal ), per riportare Okja a casa sua.
Questa, in breve, la trama del film.
Non si tratta, però, di una favola, nonostante la prima parte del film attiri l’attenzione degli spettatori sugli ambienti bucolici e la tenera amicizia tra Okja e la ragazzina che per dieci anni ha cresciuto e si è presa cura dell’enorme maiale, instaurando con lo stesso un rapporto di affetto intraspecifico intenso e profondo.
Piuttosto di una narrazione distopica che ha lo scopo di presentare allo spettatore le diverse anime del film, le distinte prospettive morali (e non) presenti.
Da un lato, la Mirando Corporation che presenta la propria attività come mezzo per aiutare l’umanità in difficoltà a causa delle carenze di cibo e che, al contrario, si palesa come tutt’altro.
La creazione del super maiale altro non è che una trovata pubblicitaria guidata dalla avidità e diretta esclusivamente ad aumentare le vendite e il patrimonio aziendale.
Dall’altro, la ALF, il movimento per i diritti degli animali, perfettamente personificato dal team di cinque membri: Red (Lily Collins), Silver (Devon Bostick), Blond (Daniel Henshall), K (Steven Yeun) e il capogruppo Jay (Paul Dano).
Individui che operano sulla base di un manifesto di quarant'anni fa che impone loro di non nuocere, ma che nella pratica ricorrono anch’essi alla violenza e alla sottomissione degli avversari.
Al centro di questi gruppi moralmente discutibili c'è Mija.
Lei e la sua vita tra le montagne serene e meravigliose della Corea simboleggiano il puro equilibrio tra uomo e natura.
Qui risiede la speranza che fonda tutta Okja , mentre il pubblico assiste a Mija e Okja giocare, fidarsi e vivere tra le meraviglie della loro casa in cima alla montagna.
Il viaggio di Mija è tutto rivolto al tentativo di ristabilire tale equilibrio.
Un’eroina affatto ingenua, anzi pienamente coinvolta e responsabile del suo destino; completamente inarrestabile e implacabile nel suo desiderio di riportare Okja a casa.
Senza preoccuparsi di sé, scivola giù per i pendii delle montagne, si lancia contro le pareti di vetro e insegue a piedi un camion.
Quando è circondata da persone estranee a lei, si fida in fretta e ancora più in fretta capisce che non ci si può fidare di tutti.
Sa di cosa è capace, e si rifiuta di fermarsi anche quando le probabilità sono contro di lei.
Okja è quel tipo di storia che ammutolisce il pubblico, che lo schiaccia sotto il suo peso , affrontando con realismo il lato oscuro degli allevamenti intensivi a cui spesso non pensiamo quando consumiamo il nostro cibo e la necessità di essere consapevoli di ciò che mangiamo.
Mi piacerebbe dire che in qualche modo alla fine del film lo sguardo dello spettatore possa aprirsi alla speranza, ma temo non sia possibile perché il lieto fine, pur se se presente, è decisamente amaro. E soprattutto necessita di una presa di coscienza ulteriore e uno sguardo più attento.
La mercificazione degli animali, la disinformazione e il capitalismo sfrenato si traducono OGGI (e non in un futuro distopico) in uno scenario in cui la natura e gli esseri viventi diventano meri prodotti da sfruttare per il profitto.
.
CURIOSITA’: Chiunque guardi "Okja" in streaming assisterà a una parte del film in cui i dirigenti della Miranda Corporation si siedono a guardare un filmato della distruzione causata dal super-maiale in fuga sotto la matropolitana di Seul.
L'immagine che Bong Joon Ho crea mentre Swinton e soci assistono è un momento che si perde in un batter d'occhio, ma a uno sguardo più attento evoca direttamente la famosa foto di Barack Obama, Hillary Clinton e il loro team di sicurezza nella Situation Room della Casa Bianca, mentre assistono al raid per la cattura di Osama Bin Laden. Quanto al riferimento visivo a uno dei momenti più seri e importanti documentati nella recente storia degli Stati Uniti, il regista ha dichiarato in una intervista apparsa sul sito ScreenAnarchy nel 2017 che << È stato divertente per me ricostruire questa foto, ma credo che fosse pertinente ai temi del film. Volevo esprimere il terrore di come il potere delle multinazionali a volte superi quello delle nazioni>> (1).
Titolo: Okja
Regia: Bong Joon-ho
Genere: Azione, Avventura, Drammatico
Anno: 2017
Paese/Produzione: Corea del Sud, USA
Durata: 118 min
Distribuzione: Netflix