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CONTROCORRENTEFIOREMa è mai possibile? Oltre cento Procure della Repubblica hanno iscritto il Presidente del Consiglio Mario Draghi nel registro degli indagati per il delitto di cui all’art. 629 c.p. (estorsione)?

No, non può esser vero: una notizia così clamorosa avrebbe dovuto occupare le prime pagine dei giornali e i servizi di apertura dei TG nazionali e internazionali!

Per “meritare” una così violenta censura il denunciante Roberto Fiore e il suo avvocato hanno forse sostenuto accuse prive di senso e fondamento, oppure denunciato e documentato verità scomode per il regime?

Quali i reati ipotizzati e gli argomenti e documenti posti  a sostegno delle denuncie, ritenuti così rilevanti e convincenti al punto da realizzare un record d’iscrizioni nel registro degli indagati?

Ho provato a chiederlo all’avv. Nicola Triscuoglio che ha accettato di rilasciare un’intervista a Certastampa:

Vuoi esporre, nei limiti in cui ti è possibile farlo considerate le indagini in corso, i contenuti delle due denunce-querele sottoscritte da Roberto Fiore e la cui redazione e deposito è stata da te curata nella qualità di avvocato del denunciante?

Ho curato il  deposito di una prima denuncia-querela presso la Procura della Repubblica di Napoli, e poi in tutte le Procure d’Italia, primo firmatario Roberto Fiore, affinché si procedesse alle indagini per l’individuazione dei soggetti responsabili di fatti e circostanze dai quali emergerebbe, a nostro avviso, l’ipotesi della commissione del delitto di associazione per delinquere (art. 416 c.p.) finalizzata al compimento di una serie di reati fine quali: strage (art. 285 c.p.) per la diffusione di protocolli di cura errati e dannosi che hanno causato la morte di decine di migliaia di persone; epidemia (art. 438 c.p.) per la diffusione indisturbata del contagio da gennaio a marzo 2020 senza l’adozione di alcuna misura di cautela; turbata libertà dell’industria o del commercio (art. 513 c.p.) per il blocco di quasi tutte le attività lavorative durante la quarantena con la conseguente distruzione dell’economia italiana; lesioni personali (art. 582 c.p.) per i danni fisici subiti da tutti coloro che sono stati curati con protocolli terapeutici errati; omicidio (art. 575 c.p.) per la morte cagionata a tutti coloro che sono stati curati con protocolli terapeutici errati; condotte con finalità di terrorismo (art. 270 sexies c.p.), per l’attuazione di condotte quali la gestione scellerata della pandemia da Covid-19 che, per la loro natura - mancato approntamento delle cure e delle misure di prevenzione necessarie - o contesto - la situazione di grave allarme determinata dalla martellante narrativa sulla pandemia - hanno arrecato grave danno al Paese (la distruzione del tessuto economico-produttivo mediante l’implementazione di chiusure e limitazioni alle libertà fondamentali rivelatesi non solo inutili ma contro produttive) compiute allo scopo di intimidire la popolazione e destabilizzare o distruggere le strutture politiche fondamentali, costituzionali, economiche e sociali del Paese, vivendo oramai il popolo in uno stato di emergenza perenne in cui le ordinarie regole in materia di adozione delle norme di diritto sono state stravolte e non vi è neppure più la dialettica politica. L'azione giudiziaria non si è arrestata qui, atteso che la sistemica invasiva del controllo con il fine di incentivare le vaccinazioni è giunto con la emanazione del Decreto Legge 23 luglio 2021, Numero 105 e del Decreto Legge 6 agosto 2021, Numero 111 al ricatto spietato nei confronti di intere categorie di lavoratori. E pertanto è stata necessaria la presentazione di una seconda denuncia-querela anche questa innanzi tutte le Procure d'Italia per recensire espressamente l'usurpazione del potere politico dal parte del Consiglio dei Ministri e la espressa commissione del reato di estorsione.

Una denuncia quindi che evoca responsabilità dirette del governo sui decessi che si sono verificati nel corso della “emergenza sanitaria”...

Di certo è impossibile in questa sede evidenziare i punti trattati in querela, ma mi piace rilevare alla tua attenzione di come nella fase di contrasto all’infezione SARS2-Cov-19 tutte le risorse con valenza terapeutica, adiuvante e preventiva, siano state ignorate dalle autorità sanitarie dall’inizio della gestione ad oggi. I nostri consulenti tecnici, tra cui il prof. Giulio Tarro, hanno sottolineato l’utilità di mettere in campo tutte le risorse curative, terapeutiche e adiuvanti, per prevenire ed attenuare la malattia Covid19, il che era chiaramente espresso nel PIANO PANDEMICO 2006 (allora focalizzato sul rischio di influenza aviaria, ove s’indicava espressamente il compito di monitorare e valutare l’impatto dell’uso di cure alternative (sezione “Periodo Pandemico - Obiettivo generale” - pag. XXXV del PP 2006) tra le “AZIONI” utili a “rendere minimo l’impatto della pandemia”. Inoltre, in tempi non sospetti, lo stesso ISS aveva pubblicato un documento dell’OMS relativo alla SARS del 2003 in cui erano esplicitamente previste “cure di supporto” proprio in considerazione dell’assenza di “trattamenti garantiti”. Al contrario delle azioni efficaci di prevenzione e cura tradizionali, le autorità sanitarie, governative e conseguentemente tutti i maggiori media, hanno diffuso nella popolazione e soprattutto tra i medici di famiglia la depistante informazione secondo cui verso la malattia provocata dal virus SARS-Cov-2 (evento falsamente definito imprevedibile) non sarebbe esistita alcuna cura possibile per attenuarne tempestivamente la dinamica morbosa, le sue complicazioni; è stato sostenuto e indicato nelle linee guida emesse dall’inizio del 2020 che l’unica azione possibile in caso di contagio fosse la vigile attesa e la somministrazione di paracetamolo (Tachipirina); nel contempo, è stata negata ogni utilità ad una serie di farmaci, micronutrienti e nutraceutici dotati invece di riconosciute (secondo letteratura scientifica e numerose testimonianze di esperienze cliniche al letto del malato) proprietà curative, adiuvanti e preventive verso Covid19. Se riflettiamo che tutto ciò ha causato non poche morti mi sembra che quanto contenuto in parte della denuncia sia di assoluta gravità.

Nel comunicato diffuso da Roberto Fiore però il denunciante ha posto l'accento soprattutto sul reato di estorsione ipotizzato in relazione al meccanismo di tipo ricattatorio introdotto con l’obbligo di “Green Pass”: puoi parlarcene?

La repressione del diniego al “Green Pass” che è poi diniego al vaccino integrerebbe, secondo noi,  gli estremi del reato di estorsione in uno all’usurpazione del potere politico per la normazione che esorbita apertamente i limiti di legiferazione del Governo. L’usurpazione del potere di normazione consiste nell’aggiramento del dettato costituzionale posto a salvaguardia dei diritti fondamentali di libertà e di espressione ed esprime il dolo intenzionale del reato di estorsione. La minaccia è nella preclusione di diritti fondamentali ad esercitarsi da parte dei cittadini posti su di un piano di inferiorità morale e psicologica che hanno scelto di non vaccinarsi rispetto a coloro i quali lo hanno fatto. Il danno è in re ipsa e non è solo di natura patrimoniale in senso stretto, ma attiene a tutta la sfera personale dei diritti di libertà e di espressione costituzionalmente garantiti per i cittadini che non vogliono vaccinarsi o sottoporsi ai tamponi al fine di adempiere alle disposizioni in materia di “Green pass”. Si pensi alle categorie quali il personale scolastico che in caso di non vaccinazione dovrebbe sottoporsi a proprie spese a continui accertamenti per dimostrare di non aver contratto il virus e nel caso in cui non adempia corre il rischio della sospensione dal lavoro, di essere multato e poi licenziato “per giusta causa” (sic!). Il profitto appare evidente e logico, si colloca sul piano politico nella vasta gamma di accezioni che ha la finalità del potere esercitato. E’ fuor di dubbio, infine, che ci troviamo di fronte alla eventualità del concorso in estorsione di più persone atteso che l’atto di minaccia è stato posto in essere dalla volontà espressa dal Consiglio dei Ministri ed approvata dal capo dello Stato che ne ha autorizzato la pubblicazione della G.U.

Quante sono al momento le Procure che stanno svolgendo indagini?

Sai che per onestà professionale interlocutoria quando ci siamo sentiti ho voluto fornirti le ricevute di deposito delle due querele, entrambe presentate innanzi tutte le Procure della Repubblica d’Italia. Allo stato, da un ultimo controllo effettuato, sono oltre cento le Procure che hanno aperto indagini su entrambe le denunce-querele. Allo stato non si registra alcuna richiesta di archiviazione.

 

Vi definite “fascisti” ma la vostra azione di denuncia, ponendosi nel solco della migliore tradizione liberale antistatalista,  rappresenta forse la miglior difesa della Costituzione che si possa concepire, soprattutto in un momento in cui esiste una ”opposizione” parlamentare di pura facciata...

A questo proposito, ancora ho nella mente la presenza di Marco Pannella al Congresso del 1982 del MSI allorquando, di fronte ad Almirante che gli dichiarò “Il fascismo è qui”, ebbe parole di un elevatissimo valore politico: “Io credo che il primo dovere di un democratico è di sapere che la diversità anche drammatica, che la libertà e il diritto di parola, il diritto alla propria immagine dell’avversario o del nemico è il presupposto della vita della democrazia”. Vedi Vincenzo, per onorare quelle parole sarebbe importante comprendere cosa per davvero dicano “i fascisti” su tanti argomenti, prima di liquidarli omologandoli a bestie omofobe e razziste. Il termine “fascista” mi sembra oramai “obsoleto”, anche perché inquadra categorie molteplici e depistanti. La nostra Costituzione ha capisaldi di tutela che non possono non essere accettati da chiunque abbia buon senso. Sono profondamente convinto che tra i Padri Costituenti i giuristi abbiamo anteposto il senso del diritto al senso della politica, che pure aveva più alti valori rispetto a quelli attuali. La difesa dei valori Costituzionali e dei valori giuridici in essa presenti di difesa delle libertà, oggi più che mai, ha valore autenticamente rivoluzionario in sintonia con le linee dettate dai Padri Costituenti.

Vincenzo Di Nanna

DINANNAOK