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Un appello generalizzato a mettere nero su bianco la "storia" di un fiume Vomano che, negli ultimi 20 anni, si è trasformato in un pericolo periodico per il territorio provinciale. Un appello a "individuare le responsabilità di enti, Enel e consorzi" al fine di poter "avanzare, perchè no..., una richiesta di risarcimento per i danni scatenati sul territorio a ridosso dell'asta fluviale del Vomano". Questo, in sintesi, il passaggio più interessante dell'interrogazione del consigliere provinciale Franco Fracassa. Un intervento, il suo, che ha preso spunto dalla richiesta di comprendere le ragioni per cui la Provincia ha autorizzato (con delibera del presidente Renzo Di Sabatino un mese fa) lo stravolgimento del progetto sul ponte sul Vomano a Castelnuovo: non si rifarà più il ponte esistente, che resterà percorribile a senso unico alternato per via della non stabilità dello stesso a causa dell'azione erosiva del fiume, a sua volta vittima del dissesto idrogeologico in atto, ma se ne costruirà uno ex novo più a valle. Il consigliere-sindaco di Castellalto ha ricordato, tra i motivi, oltre alla raccolta firme protocollata in via Milli, da una parte la necessità di evitare il transito dei mezzi pesanti nel centro urbano di Castelnuovo; dall'altra, l'esistenza di un accordo tra i due Comuni di Castellato e Cellino Attanasio. Il nuovo ponte, per cui vi sono 6 milioni di euro, servirà di fatto la zona industriale ma bisognerà realizzare tutta una serie di viabilità correlata, di servizio. Un aspetto, questo, su cui in molti nutrono forti perplessità visto che (forse) quei 6 milioni di euro non saranno sufficienti nemmeno a finire il ponte. Ma c'è e resterà un fiume Vomano sotto quei ponti: "Negli anni c'è chi ha creato uno sbarramento per agevolare ora l'irrigazione, ora la produzione di energia elettrica...Scelte e azioni che hanno stravolto la tenuta del fiume e inciso sulle forti criticità che, puntualmente, si traducono in piene, allagamenti, danni ai terreni vicini...", ha sottolineato Fracassa. Su questo, in Consiglio provinciale, non c'è stata alcuna reazione nè risposta (il presidente Renzo Di Sabatino ha rimandato ad un approfondimento ulteriore...). Così come non c'è stata alcuna reazione da chi aveva nutrito dubbi e perplessità proprio per il progetto di un ponte nuovo più a valle (su tutti, l'ex assessore Massimo Vagnoni, oggi consigliere di minoranza ma "delegato" da Di Sabatino, come la collega Tonia Piccioni). Un silenzio sottolineato a fine seduta dai colleghi di scranno. E il tanto il Vomano scorre... fracassa