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Nelle ultime ore la Polizia di Stato ha portato a termine un’articolata operazione, ribattezzata New Generations, che ha permesso di individuare i componenti di due gruppi criminali responsabili di decine di attacchi ai danni dei sistemi informatici di infrastrutture critiche, siti istituzionali e aziende private del paese. In totale sono 15 le persone denunciate dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, nel corso delle attività coordinate dalle Procure della Repubblica di Roma, Perugia e di quelle presso il Tribunale per i minorenni sempre del capoluogo umbro. Il reato: concorso nel danneggiamento di sistemi informatici, nell’interruzione illecita di comunicazioni informatiche e telematiche, per accesso abusivo a sistemi informatici, e per danneggiamento di dati e programmi informatici utilizzati dallo Stato o altro Ente pubblico o di pubblica utilità. Nel corso delle perquisizioni, che hanno interessato 10 regioni italiane, tra qui l'Abruzzo, sono stati sequestrati numerosi personal computer e altri dispositivi utilizzati per portare a compimento gli attacchi. Le perquisizioni hanno interessato anche la provincia di Teramo. Un prezioso apporto nelle attività investigative è stato fornito inoltre dai Compartimenti regionali della Specialità di Lazio, Lombardia, Emilia-Romagna, Campania, Marche, Veneto, Friuli, Piemonte, Puglia e Abruzzo, con il supporto operativo delle rispettive articolazioni provinciali.  I provvedimenti sono stati eseguiti nei confronti di quattordici giovani, alcuni minorenni e un 40enne con diversi precedenti penali. Tutti hacker. Il primo filone di indagine riguarda cinque sedicenti hacktivisti dediti ad attacchi informatici nei confronti di istituzioni ed infrastrutture critiche. Tra i siti attaccati figurano  il portale della stessa Polizia Postale, i siti delle Camere del lavoro in Lombardia, della UIL e della FIOM, i siti esercito.difesa.it, dps.tesoro.it, urp.cnr.it e quello dell’Agenzia del Territorio. Il gruppo prende il nome dal più grande e noto collettivo anonymous, con l’aggiunta dell’acronimo “iag” che sta per “italiananonymousgroup”. Il fondatore è un 40enne residente in provincia di Torino con precedenti per rapina, ricettazione, concorso in associazione per delinquere, lesioni personali, falso in scrittura privata, guida senza patente, porto abusivo di armi ed altri reati, risultato vicino a famiglie camorriste. Nel secondo filone d'indagine gli investigatori, dopo aver verificato che i sistemi informatici di alcuni istituti scolastici perugini erano stati oggetto di intrusioni poste in essere con identiche modalità operative, hanno deciso di sottoporre a costante attività di monitoraggio i canali di comunicazione utilizzati dagli hackers. I soggetti individuati, tra cui emergono anche minorenni, risultano aver agito secondo uno schema ben preciso e collaudato: dopo aver attentamente individuato gli obiettivi ed attaccato i siti acquisendo le credenziali di accesso, si introducevano abusivamente all’interno dei web server e dei database, copiando i dati personali degli utenti e modificando il contenuto delle pagine web, sì da ostacolarne la normale e corretta successiva consultazione. Le perquisizioni, effettuate presso le abitazioni degli hacker tra le province di Teramo, Roma, Monza, Milano, Napoli, Ancona, Torino, Modena, Verona, Udine, Brindisi, Teramo e Varese, hanno consentito di sottoporre a sequestro numerosi sistemi e supporti informatici, la cui analisi tecnica da parte dagli esperti della Polizia Postale consentirà, in sinergia con le competenti Autorità Giudiziarie sia di delineare esattamente i ruoli dei soggetti coinvolti e sia di ricostruire dettagliatamente tutte le  modalità operative utilizzate nell’esecuzione del piano criminoso. hackers