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Il direttore generale dell'Izs, Fernando Arnolfo, affida a sei fitte pagine indirizzate a tutto il personale dell'Istituto Zooprofilattico la propria verità, dettagliando le criticità amministrative ereditate dalla gestione ventennale "da parte del Giano bifronte costituito dal commissario straordinario e dal direttore (il cui piglio deciso non ha trovato però corrispondenza nell'assunzione di responsabilità all'interno degli atti deliberativi che non recano la sua firma)". Una lettera spedita a tutti, dipendenti, collaboratori e dirigenti dell'Istituto, dettata anche dalla necessità di "liberare l'aria da alcune nuvole sinistre che vari soggetti continuano a spargere sull'Istituto col solo scopo di delegittimarne l'operato, non ultima l'email diffamatoria veicolata a tutto il personale dell'ente e vergata da un soggetto che non ha avuto nemmeno il coraggio civile di firmarsi se non con uno pseudonimo, Pulcinella". Arnolfo spiega i motivi per cui l'Izs non paghi l'incentivo al personale del comparto, rispondendo alle denunce sollevate dai sindacati nei giorni e nelle settimane scorse: "La liquidazione degli importi all'Izs, rimessa alle decisione di Regione Abruzzo e Molise, benché sollecitata più e più volte dall'ente, non è mai stata effettuata negli anni. Ciò nonostante, fino al 2010, il Commissario Straordinario", spiega Arnolfo, sottolineando "la decisione oggettivamente peculiare ed extra ordinem", "ha ritenuto di anticipare i suddetti importi al personale dell'Istituto ponendoli a carico del bilancio. A partire dal 2011 quei fondi sono spariti e le somme non sono state più pagate. La scelta del commissario è stata censurata dal Collegio dei revisori dei conti e per questo non ha rilasciato la certificazione propedeutica a liquidare l'incentivo al personale del comparto per l'anno 2013". Arnolfo si sofferma poi sulla stabilizzazione di 34 dipendenti con la qualifica di "tecnici laureati addetti ai laboratori": "La stabilizzazione ha fatto seguito ad una procedura di corso-concorso avviata per l'assunzione di 20 dirigenti veterinari, chimici, biologi e mutata più volte in corso d'opera secondo dinamiche ben poco attinenti al quadro normativo e sulle quali si preferisce stendere un velo pietoso". Vicenda censurata dal Collegio dei Revisori dei Conti che non solo ha rifiutato di rilasciare l'ok per pagare l'incentivo ma ma anche "invitato l'Izs a licenziare in tronco i tecnici laureati". Un invito non seguito da Arnolfo (tenuto conto delle drammatiche ricadute sul piano umano...) e ha fatto ricorso al Giudice del Lavoro chiedendo di "pronunciarsi sulla vicenda". Nelle more di ciò, la direzione dell'Izs si è assunta la responsabilità di "erogare il 60% dell'incentivo 2013 incorrendo nella censura dei revisori..." poi trasmessa dal CXda alla Corte dei Conti che ha invitato l'ente al relativo recupero. Se non è stato pagato dunque l'incentivo, chiosa Arnolfo, "si deve ad atti di gestione fortemente opinabili effettuati dalla precedente governance". Circa il passato, il direttore generale parla di "macerie amministrative" che lo hanno costretto ad assumere atti anche di "particolare impatto per ripristinare la correttezza operativa", tra cui: cancellare la "pericolosa costituzione della Fondazione Alimentaria"; mettere in liquidazione la società Lavoro srl "che, contrariamente da quanto sostenuto da qualche fantasiosa ricostruzione, non ha prodotto e non avrebbe determinato alcuna ricaduta positiva"; ripristinare la dinamica sindacale ("mai era stato stipulato prima un contratto integrativo e zero trattative propedeutiche"); avviare l'iter per la nuova sede dell'Istituto che la "vecchia governance non era riuscita a portare a compimento approdando ad una gara andata deserta" e oggi invece c'è l'accordo col Ministero per il finanziamento dell'intervento. Arnolfo cita la soluzione del problema dei cani ricoverati presso le strutture dell'Izs e destinati ad altro canile con l'avvio del recupero dei 3 milioni di euro da parte del Comune di Teramo, già diffidato in tal senso. Arnolfo, poi, torna sul personale: "Non è stato possibile dare attuazione al DPCM del 6 marzo 2015, tanto enfaticamente richiamato da quel tal Pulcinella (che pure mostra di ignorarne perfino la data esatta) , dal momento che la norma - come universalmente noto - consente di stabilizzare il solo personale assunto con contratto a tempo determinato in possesso dei requisiti di legge e non riguarda in alcun modo i soggetti titolari di contratto di collaborazione coordinata e continuativa". Il direttore, in chiusura della sua lunga lettera, ricorda  che in tre anni non solo sono stati conservati i livelli occupazionali ma è aumentato in modo rilevante il numero dei collaboratori. E poi, il saluto finale: "L'Izs non è dei direttori che, volenti o nolenti passano e sono destinati all'oblio, ma è di tutti voi che avete costruito questa straordinaria realtà e dovete preservarla dai tentativi di ridimensionamento ed inquinamento esterno". E poi l'appello a tutto il personale: "Marginalizzare i portatori di discordia e di contrapposizione è indispensabile per sollevarsi dall'Inferno dei rapporti umani evocato da certa iconografia dantesca e sollevare lo sguardo oltre per ritornare...a riveder le stelle". Con i migliori saluti, firmato Fernando Arnolfo. E intanto, la querela per Pulcinella è pronta. F.Arnolfo_G.Savini_IZSAM