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Da una parte, i telegrammi con cui la TeAm pare stia richiamando al lavoro personale in ferie per problemi organizzativi legati all'assenza non programmata di alcuni operai (causa malattia). Dall'altra, la nota dell'amministratore delegato Luca Ranalli inviata al prefetto di Teramo cui le organizzazioni sindacali hanno chiesto di convocare un tavolo con l'azienda, preannunciando eventuali nuove azioni di protesta del personale (dopo lo sciopero dell'8 luglio scorso). L'ad Ranalli stigmatizza il comportamento dei sindacati che richiedono al Prefetto "un incontro dopo aver rifiutato ogni proposta di confronto" con la TeAm "con dubbio esercizio dei principi di correttezza e buona fede che dovrebbero sottendere ogni rapporto contrattuale". Una posizione che non osterà, tiene a precisare Ranalli in chiusura di nota, la partecipazione della TeAm all'eventuale tavolo che il prefetto Walter Crudo deciderà di convocare o meno. Ma l'amministratore tiene anche a dettagliare, dal canto suo, il comportamento di Fp Cgil, Fit Cislo, UIltrasporti, Fiadel, e, rammenta, nella nota indirizzata al Prefetto, "le trattative complesse ed estenuanti per evitare il licenziamento di 46 dipendenti" con reiterati incontro con Provincia e stesse Organizzazioni sindacali". Si arriva al venerdì 19 giugno quando, dopo la chiusura degli uffici TeAm, arriva la richiesta di incontro da parte dei sindacati. Richiesta, scrive Ranalli, letta il lunedì 22 giugno (giorno dell'estenuante tavolo in Provincia che "ha evitato la messa in mobilità del personale") e in quell'occasione la TeAm "informa i sindacati che, non appena si fosse risolta la questione di evidente maggior importanza e urgenza, si sarebbe provveduto alla loro convocazione". L'ad rammenta al Prefetto l'intenso lavoro fatto da tutti gli uffici e dai vertici aziendali, tra il 23 e il 24 giugno, "per trasmettere agli enti competenti tutti gli atti relativi agli accordi sottoscrittin e la corposa documentazione allegata". Ciò nonostante "la TeAm, conformemente agli impegni assunti, provvedeva a convocare i sindacati per il richiesto incontro". Ma si presenta a quel tavolo, regolarmente poi tenutosi,"una sola delle organizzazioni sindacali" senza alcuna comunicazione fatta arrivare dagli assenti all'azienda. Ranalli prosegue: "E' comprensibile lo sconcerto e la sorpresa con cui, il 26 giugno, si è appreso della proclamazione di uno sciopero per l'8 luglio. Proclamazione successiva alla convocazione fatta dall'azienda e sciopero caduta in piena Coppa Interamnia "con le conseguente che sono state ben evidenziate dagli organi d'informazione". Ranalli parla della convocazione di un altro incontro, andato deserto dai sindacati. Da qui la stigmatizzazione del loro comportamento. L'ultima parola spetta al Prefetto. E intanto, chi è in ferie viene richiamato al lavoro. LITE RANALLI