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Tariffe troppo alte, al di sopra di media regionale e nazionale. Aumenta di quasi il 6% la raccolta differenziata in provincia di Teramo, come emerso dal nuovo rapporto sul 2014 e che per la prima volta esamina i costi di gestione del servizio e i costi per l'utenza. Aumenta anche la produzione, pero: da 148mila tonnellate a quasi 158mila, con un + 6,20% rispetto al 2013. Una situazione impiantistica pubblica, nonostante il graduale riavvio del Polo Tecnologico della CIRSU S.p.A., ancora non in grado di soddisfare la domanda che, sul fronte delle attività di trattamento e recupero, è molto sostenuta dall’impiantistica privata.  Relativamente agli impianti di smaltimento, la nuova discarica della CIRSU S.p.A. (in fase di realizzazione) e la discarica del Consorzio Piomba Fino (già realizzata),  una volta operative, saranno in grado di garantire l’autosufficienza per i prossimi anni (500.000 mc  di volumetrie disponibili nelle discariche di Grasciano e Santa Lucia). Se ne è discusso nella sala consiliare della Provincia ieri, alla presenza non solo dell'assessore Mazzocca ma anche del commissario della costituenza AGIR, l’autorità d’ambito regionale sui rifiuti, Giovanni Damiani. Il quale ha annunciato che che i sessanta Comuni che ancora non aderiscono all’Agir – e che di fatto impediscono l’avvio dell’attività dell’Autorità d’ambito che dovrà svolgere  funzione di programmazione, organizzazione e controllo sull’intero ciclo di gestione dei rifiuti e la cui assemblea è costituita da tutti i Comuni della regione – "saranno commissariati". Per quanto riguarda i costi, nel 2014 mediamente ogni teramano ha pagato 190 euro all'anno per la gestione dei rifiuti: 4 euro in più rispetto alla media nazionale e ben 14 euro in più rispetto al resto d'Abruzzo. Ma passiamo ai Comuni: se vengono comparati complessivamente, quello con il costo di gestione più alto è quello di Pietracamela (ha una raccolta con il sistema misto 390,16 annui per abitante) seguito da Roseto (sistema misto 201,66) e Penna Sant’Andrea ( sistema misto 154,25). Il costo più basso è quello di Castel Castagna (99, 67 abitante annuo) con un sistema tradizionale stradale. Se, invece, facciamo il confronto per dati omogenei e servizi offerti, prendendo ad esame i Comuni sopra i 15 mila abitanti vediamo che il costo di gestione più alto è quello di Silvi (porta a porta 274,79 abitante annuo) seguito da Giulianova (235,17 sistema porta a porta); Teramo (225,48 porta a porta); Martinsicuro (219,87 porta a porta) e infine Roseto (sistema misto 201,66 euro). Il Comune che registra il maggior gettito dalle utenze domestiche è Montorio al Vomano (313,31 euro) seguito da Nereto e Giulianova, L’ultimo comune è Corropoli. La media provinciale è di 195,33 euro. Il Comune che registra il maggior gettito dalle utenze non domestiche è Pietracamela (con oltre 2.200 euro); seguito da Teramo (1.598,46) e Corropoli. L’ultimo comune è Rocca Santa Maria (100,87), la media provinciale è di 1029,75. Il-presidente-mazzocca-e-Damiani