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Si abbracciano stretti, più stretti che possono Vincenzo Leonzi e i suoi due figli, Lorenza e Daniele, mentre entrano nella chiesa di Villa Mosca per l'ultimo saluto alla compagna e madre Natascia Salvi, 44 anni, deceduta domenica mattina sul Gran Sasso. La parrocchia della Madonna della Salute è stracolma di parenti, amici, colleghi, alunni e genitori di quegli stessi alunni che hanno voluto dedicare alla maestra Natascia il lancio di palloncini colorati, alti su, fino al cielo, per dirle Grazie. Difficile sostenere il peso del dolore per questa famiglia teramana distrutta in un attimo, in una domenica che doveva essere serena, di svago, l'ultima prima del Ferragosto di cui Vincenzo, per tutti Enzo, dipendente della Asl di Teramo e addetto all'ADI, assistenza domiciliare integrata, ha continuato a parlare a Natascia anche a L'Aquila, quando ormai Natascia era all'obitorio. Una famiglia unita nel giorno più difficile. Distrutta. Lorenza e Daniele si stringono a papà Enzo durante la messa celebrata dal Vescovo, sua Eccellenza, Monsignor Michele Seccia, che nella sua omelia, ha voluto ricordare la forza del buon esempio, la forza della testimonianza di donna, compagna, madre, maestra lasciata in tutti da Natascia: "Non abbiamo risposte dinanzi a tragedie così grandi, l'unica risposta è sulla croce", ha ripetuto il Vescovo. I palloncini preparati dalle colleghe di Natascia e dai genitori degli alunni della sezione B della materna di Colleatterrato Alto prendono la via del cielo quando il feretro della 44enne teramana lascia la chiesa di Villa Mosca. E il pensiero resta per Lorenza, la coraggiosa Lorenza, che è riuscita a guidare i soccorritori, dopo oltre sei ore di cammino da sola in montagna, fino al punto esatto in cui c'erano la madre, il padre e il fratello. A loro due Lorenza ha salvato la vita. E' stata e resta un esempio grande per tutti, come mamma Natascia.   GUARDA IL SERVIZIO (CLICCA QUI) natascia salvi