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Mentre è partita l'inchiesta della Forestale a seguito dell'esposto congiunto presentato in procura dall'Ordine provinciale degli Agronomi e da quello degli Architetti, il consigliere Manola Di Pasquale torna sul caso di quattro pini abbattuti davanti alla scuola Noè Lucidi e, citando gli atti, conferma che “Per procedere all’inizio dei lavori di attuazione dei piano urbano del traffico e della mobilità del tratto compreso tra largo porta madonna e Ponte San Ferdinando, sistemazione dei marciapiedi e fermata Bus si rende necessario PROVVEDERE ALL’ABBATTIMENTO DI N. 4 PIANTE DI PINUS PINEA ( di cui UNO vistosamente inclinato) radicate sul margine stradale, in quanto LE STESSE INTERFERISCONO CON I LAVORI DI CUI SOPRA” Lo si legge in uno degli atti acquisiti dalla Forestale ieri mattina, su delega della magistratura teramana. La Di Pasquale cita la legge 10 del 2013 e il successivo decreto del ministero delle politiche agricole, in base al quale il Comune di Teramo avrebbe dovuto procedere entro il 31 luglio scorso al censimento degli alberi, viali e luoghi verdi di Teramo che per caratteristiche o per pregio paesaggistico, storico, culturale possano definirsi monumentali. "Tale inserimento", spiega il consigliere, "avrebbe potuto salvare le quattro piante davanti la scuola Noè Lucidi, così come potrebbe far rientrare nella salvaguardia di legge, l’intero verde di viale Mazzini, la nostra Villa Comunale, il lungo fiume, il boschetto di viale Bovio ed altri importanti spazi". Ma come sempre, prosegue, "il comune è inadempiente e nonostante ciò si arroga anche il potere di fare e disfare senza il minimo rispetto dei beni collettivi e del sentimento generale della città. Il taglio definitivo dei quatto alberi è stato l’ennesimo affronto alla città  di un sindaco insensibile e arrogante; taglio disposto dentro le stanze del suo ufficio con ordinanza datata 10 agosto 2015 ma non pubblica", denuncia. Conclude la Di Pasquale: "Se avessero veramente voluto salvare gli alberi avrebbero ricercato altre diverse  soluzioni tese alla messa in sicurezza del luogo diverso dall’abbattimento. Erano proprio necessari  altri parcheggi in un luogo che ne conta già oltre 200?" 11866338_888919417861005_5748831340693755236_n