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222 chilometri spariti dal 1985 a oggi, malgrado la legge Galasso. Al ritmo di 8 km l’anno si sta cancellando un patrimonio di qualità e identità italiana. L'Abruzzo ha il triste record di suoli costieri trasformati, ossia passati da un paesaggi naturali e agricoli a infrastrutture e edifici residenziali. Sono infatti 91 i km di costa irreversibilmente modificati rispetto a un totale di 143 km, oltre il 63,6%. Lo sostiene Legambiente denunciando come “Con il Silenzio-assenso della Legge Madia i rischi aumenteranno. Servono nuove regole di tutela e riqualificazione edilizia”. "L'Abruzzo - secondo Legambiente- ha il triste record di suoli costieri trasformati, ossia passati da un paesaggi naturali e agricoli a infrastrutture e edifici residenziali. Sono infatti 91 i km di costa irreversibilmente modificati rispetto a un totale di 143 km, oltre il 63,6 %. L’Abruzzo rappresenta dal punto di vista del consumo di suolo un caso emblematico proprio perché negli ultimi decenni è stata creata una vera e propria barriera tra il resto della Regione e il mare Adriatico con decine di palazzi realizzati (e appartamenti non venduti) praticamente sulla spiaggia come nei casi di Montesilvano, Silvi, Francavilla al Mare, Torino di Sangro e Vasto. L’aspetto più impressionante in questa Regione è che il paesaggio costiero “ancora” libero sia protetto solo parzialmente, visto che solamente il 9% dell’intera costa abruzzese risulta essere area protetta. L’istituzione del Parco della Costa Teatina tra Ortona e Vasto rappresenta l’unica garanzia a tutela dei valori paesaggistici della “costa dei trabocchi. Nella nostra Regione bisogna lavorare per ottenere norme di salvaguardia del consumo di suolo e pianificare l'inedificabilità a un km dalla costa”. costa