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LA RICOSTRUZIONE E' stata ritrovata alle 11.15 di questa mattina la piccola Katia Popa, la bimba di appena due anni e mezzi scomparsa da casa, a Cusciano, frazione di Montorio, ieri pomeriggio. Dalle 18 in poi se ne erano perse le tracce. La madre, Elisabetta, l'ha cercata a casa del vicino dove la piccola aveva trascorso del tempo a giocare col figlio di quattro anni per un'oretta circa. Poi era andata via, percorrendo come sempre una scaletta che l'avrebbe dovuta condurre giù verso casa. E invece Katia ha deciso di cambiare strada: ha imboccato la salita asfaltata e ripida che la conduceva teoricamente verso il pollaio dei genitori. In quel pollaio Katia, però, non è mai entrata. Alle 18,15 la mamma e i vicini di casa iniziano a cercarla. E così fanno per oltre un'ora tutti i residenti di Cusciano, un centinaio ora in estate. Niente. Di Katia non c'è traccia. Inizia l'incubo per la famiglia. Il padre, Benjamin per tutti Ben, non sa nulla. Tornerà solo molte ore dopo, in piena notte, per sapere che della sua primogenita non si sa più nulla dal pomeriggio. L'allarme scatta alle 19.40. Carabinieri, Polizia, Vigili del Fuoco e Protezione Civile iniziano ad attrezzare un campo-base per le ricerche. A coordinare tutto, il sostituto procuratore Davide Rosati che non ha abbandonato Cusciano mai. E' stato fatto alzare in volo un elicottero che, con fasci luminosi, ha battuto per oltre due ore la zona del fiume. E' stato impiegato anche un drone delle Guardie Ambientali d'Italia. Sul posto anche Croce Bianca, 118, l'esercito. Il dottor Rosati fa perquisire ogni casa, ogni locale, ogni rudere. A Cusciano arrivano le unità cinofile: e sono proprio i cani molecolari a infondere speranza mista a paura quando, ripetutamente, tornano sempre nello stesso luogo. Trecento metri in su, lungo la salita su cui è stata vista per l'ultima volta la piccola. I tre cani molecolari tornano sempre lì, in quell'orto, ma della piccola nessuna traccia per tutta la notte fino a questa mattina. Ricerche al centimetro quelle delle squadre create ad hoc dagli inquirenti, sotto gli occhi di mamma Elisabetta, papà Ben e Melissa, la sorellina piccola di Katia. Si va avanti ad oltranza, fino a stamattina. Si setaccia ogni angolo anche di boscaglia, si cerca in ogni dove. Più si cerca, più si affievoliscono le speranze di trovarla. E soprattutto di trovarla in vita. I soccorritori ripercorrono per l'ennesima volta la salita verso il bosco. Poi, un messaggio radio che fa sciogliere in pianto, applausi e urla di gioia una comunità intera, di residenti, forze dell'ordine e giornalisti. "Katia è stata ritrovata". Era seduta sul ciglio del sentiero quando uno dei soccorritori la intravede, la chiama, lei si gira e sfodera un sorriso incorniciato da quegli occhioni grandi. Arriva il padre ed è lui a riportarla in piazzetta, stretta tra le sue braccia e tra le lacrime. Non ha ferite Katia, fortunatamente. E' un pò provata dalla notte trascorsa nel bosco ma una volta in ambulanza, diretta al pronto soccorso dell'ospedale Mazzini di Teramo, scherza, ride e gioca con i giovani volontari della Croce Bianca. Mamma Elisabetta e papà Ben sono sotto shock, ancora non realizzano che la piccola sia sana e salva. Sono disorientati in ospedale ma felici. Come chi, dal dottor Rosati all'ultimo dei soccorritori e delle forze dell'ordine, ha fatto davvero il massimo per far chiudere con un sospiro di sollievo un caso diventato subito nazionale. Per una volta, solo la cronaca di un lieto fine. E' stremato anche il sindaco di Montorio, Gianni Di Centa, per tutta la notte a fianco ai suoi concittadini tra rovi e sterpaglie: "Quando per radio ho sentito che avevano ritrovato la maglietta di Katia ho avuto un vuoto di delusione poi - ha proseguito - l'urlo liberatorio dei soccorritori mi ha riportato alla realtà di una gioia immensa. Non credevo potessimo ancora ritrovarla viva dopo tanto tempo". Il sindaco ha voluto ringraziare non solo le forze dell'ordine e tutti i volontari impegnati, ma soprattutto l'enorme contributo dato dai residenti del paese: "Si sono prodigati senza esitazione a cercare subito la bambina e sono stati molto utili per darci importanti punti di riferimento e testimonianze". "Piangeva, voleva la mamma, aveva le scarpine in mano e i vestiti vicino a sè". E' commosso ed ha le lacrime agli occhi Diego Di Felice, 50enne barista di Montorio, che ha abbracciato la bimba dopo averla sentita piangere e averla notata accanto ad una siepe. Era lì dove in pochi credevano potesse arrivare, a piedi, da sola, a due anni e mezzo. Diego evita le telecamere, ripete "ho fatto quello che avrebbe fatto chiunque ma vi giuro l'emozione è grande, ti fa dimenticare tutti gli sforzi fatti in una notte di ricerche". GUARDA IL VIDEO IN ESCLUSIVA DELL'ARRIVO DELLA PICCOLA KATIA, TRA GLI APPLAUSI, IN OSPEDALE A TERAMO   GUARDA LE INTERVISTE A GENITORI E SOCCORRITORI (CLICCA QUI) FOTO GRUPPO                   ritrovamento     KATIA 11953203_898161870270093_3008259093467713525_n 11949397_898152340271046_2280639729492272099_n 11896247_898162100270070_265830800315032866_n 11887916_898152413604372_6812495224082547397_n image