LA PICCOLA KATIA RESTA IN OSPEDALE PER ALTRI ACCERTAMENTI
Resterà per qualche altra ora in ospedale per altri accertamenti Katia, la bimba di due anni e mezzo scomparsa a Cusciano venerdì pomeriggio e ritrovata solo dopo 17 ore di ricerche. Katia fortunatamente sta bene, come emerso fin da subito quando i soccorritori l’hanno sentita piangere e l’hanno ritrovata nella boscaglia ad un chilometro di distanza, in linea d’aria, dalla sua abitazione. Katia è ricoverata al Mazzini di Teramo, sotto osservazione, da mezzogiorno di sabato quando è stata accompagnata da un’ambulanza della Croce Bianca e scortata da polizia e carabinieri. Un momento toccante, in cui la tensione e la paura maturata ora dopo ora a Cusciano si sono sciolte in lacrime e abbracci tra soccorritori e genitori della piccola. Mamma Elisabetta e papà Benjamin sono in reparto, accanto a Katia. La bimba non ha riportato ferite, ha solo qualche minuscolo graffio dovuto all’aver dormito nel bosco e un leggero raffreddore, dovuto alla condizione di ipotermia patita nella notte trascorsa all’addiaccio. Ma la piccola sta bene, tra qualche ora potrà tornare a casa. E Cusciano si prepara ad una grande festa, per sabato pomeriggio: non solo per riabbracciare la famiglia di Katia e lasciarsi alle spalle l’incubo, ma soprattutto per ringraziare i soccorritori, le forze dell’ordine e tutti i volontari che per ore sono stati impegnati nelle ricerche. La bimba per il papà è serena e tranquilla, ma visto che parla ancora poco, per via del bilinguismo e dell’età, non ha raccontato nulla di ciò che le è accaduto. L’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Davide Rosati scivola via verso l’archiviazone. Agli atti resterà una raccomandazione verbale ai genitori di Katia, abituata troppo piccola a girovagare da sola a Cusciano. Appurato che fisicamente la bimba stia tutto sommato bene, resta ora l’aspetto psicologico quello su cui lavorare. E i genitori, da questo punto di vista, dovranno essere vicini come mai fatto finora. A ritrovare la bimba, sabato mattina, è stato un barista di Montorio che come tanti altri volontari era impegnato dalla sera prima nelle ricerche. L’unica tesi è che la piccola abbia fatto tutto da sola, si sia spinta troppo oltre su lungo quella salita vicino casa e poi, disorientata, sia rimasta nel bosco, dove si è addormentata. I cani molecolari solo sabato mattina, con la luce del giorno, si sono inoltrati in quella zona troppo impervia per essere battuta di notte. Ecco perchè, spiegano gli inquirenti, non si è arrivati prima al ritrovamento di Katia.