AGGIORNAMENTO - Dopo oltre cinque ore la 45enne barricatasi nella sua Nissan Micron, ha ceduto. Erano le 15,30 quando il magistrato di turno, la dottoressa Irene Scordamaglia, ha autorizzato le forze dell'ordine presenti a mandare in frantumi il finestrino lato guida. La donna, residente alla Cona, è stata fatta scendere all'autovettura ed è stata accompagnata in ospedale. Intorno alle 14.30 era intervenuta una psichiatria che aveva disposto l'Aso (accertamento sanitario obbligatorio), alla luce del comportamento tenuto dalla donna: tutto era iniziato alle 10.15 di oggi, nel parcheggio vicino il teatro romano, quando la 45enne aveva chiamato la Polizia Municipale per lamentare la difficoltà ad uscire dal suo stallo. Da lì, ne era nata tutta una discussione sfociata nella decisione della donna di barricarsi in macchina. Inutili tutti i tentativi della Municipale e della Polizia di farla scendere. Intorno alle 14 la donna ha messo in moto l'auto e ha tentato la fuga, direzione via Diaz, inseguita dai Vigili Urbani: qui ha speronato una macchina in sosta, fermandosi poco dopo ma senza minimamente accettare l'invito a scendere dall'auto.
Una donna 45 anni, residente a Teramo alla Cona, è barricata nella sua Nissan Micron da oltre tre ore. Si rifiuta di scendere, nonostante il tentativo reiterato della Polizia Municipale. I Vigili Urbani sono intervenuti proprio su richiesta della stessa: la donna lamentava di non riuscire ad uscire dal parcheggio vicino al Teatro Romano. Per riuscirci, in effetti, sarebbero state necessario un paio di manovre ma la donna non voleva saperne. Ne è nata una discussione tramite finestrino. Niente. La donna non voleva uscire. Ad un certo punto, la Municipale si è allontanata e ha tenuto sotto controllo, da breve distanza, la sua auto. Giusto in tempo per vederla uscire effettivamente dal parcheggio e indirizzarsi poco più avanti su via Paris. E’ qui che la 45enne si è fermata di nuovo, ribarricandosi. La Municipale è tornata lì, è arrivata anche la Polizia ma neanche in presenza del medico del 118, la donna ha ceduto. Si sta attendendo l’intervento di un psichiatra. E non si esclude che disponga un accertamento sanitario obbligatorio (ASO) poi da convalidare dal Comune. Fino a quel momento non si può agire con la forza.