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La riorganizzazione degli uffici regionali uguale trasferimento di centinaia di dipendenti. A denunciarlo è il segretario generale della Cisl FP, Vincenzo Traniello. "Un percorso tracciato in piena solitudine, da parte della tecno struttura, senza il coinvolgimento dei dirigenti, dei dipendenti e delle parti sociali, nella presunzione che la riorganizzazione potesse procedere più speditamente. Il risultato del mancato coinvolgimento dei protagonisti nel processo di cambiamento sta producendo una disarticolazione della struttura regionale e un forte disorientamento tra i dipendenti e l'utenza che, con l'accentramento di alcuni servizi sulla città di Pescara, subirà forti disservizi. Il piano di riorganizzazione comporta la spoliazione degli uffici periferici regionali, in controtendenza rispetto ad una pubblica amministrazione che deve puntare al decentramento dei servizi e che deve  essere sempre più vicina ai cittadini e alle aziende del territorio". Prosegue il segretario: "Oggi, epoca delle amministrazioni digitalizzate e informatizzate, la Regione Abruzzo, anziché potenziare la lavorazione informatica a distanza dei procedimenti amministrativi preferisce, con soluzioni semplicistiche, spostare il personale. Il tutto si tradurrà in un forte danno ad alcune filiere produttive, come quella vitivinicola, perché i piccoli produttori agricoli saranno deprivati dei supporti tecnici e amministrativi forniti attualmente dagli uffici periferici per l'agricoltura". Da qui la richiesta al presidente D'Alfonso di "un confronto con le organizzazioni sindacali per rivedere i provvedimenti relativi alla riforma organizzativa,  prima che producano effetti negativi sull'incisività dell'azione amministrativa della Regione". LUCIANO D'ALFONSOO