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Per conoscere il nuovo gestore della piscina comunale dell'Acquaviva bisognerà attendere venerdì mattina ma la delibera con cui la giunta Brucchi la darà in affidamento desta forti perplessità per il Partito Democratico. Piscina chiusa per le "gravissime responsabilità politiche e amministrative del centrodestra teramano", scrive il capogruppo del Pd in Consiglio, Gianguido D'Alberto. Perplessità evidentemente condivise: al voto della delibera di giunta "non hanno partecipato al voto ben 4 assessori su 9 e tra questi addirittura lo stesso Assessore Di Stefano, titolare della delega e proponente la delibera, segno inequivocabile di una frattura  politica ormai insanabile in seno alla Giunta e di un vergognoso caos amministrativo senza precedenti che investe ormai ogni questione di interesse per i cittadini", denuncia il Pd. Sott'accusa il criterio che smentisce il regolamento generale sull'uso degli impianti sportivi confezionato dall'assessore Lucantoni: il Comune consente di partecipare al bando  per la piscina "anche ai soggetti che hanno debiti con l'ente purché presentino e concordino un piano di ammortamento del debito". L'esatto contrario del regolamento sugli impianti fresco di aggiornamento pochi mesi fa. Per il Pd "i teramani oltre ad essere stati privati dell’utilizzo di un impianto importante, subiscono la beffa di dover pagare anche economicamente, le incapacità di un’Amministrazione che non è stata in grado o non ha voluto svolgere un ruolo di indirizzo e di controllo sulla gestione complessiva della piscina comunale". Amministrqazione che non ha mai fatto la voltura dei contratti per le utenze e che si ritrova ora "sul groppone un buco da sanare sulle utenze di circa 400mila euro. Un’amministrazione  che non sa o non vuol dire che fine abbiano fatto e come siano stati utilizzati gli 80.000 e i 50.000 euro annui che, dal 2007, il Comune destinava  alla manutenzione della struttura e che oggi fa spendere ai suoi cittadini ulteriori 86.000 euro sottratti alla sistemazione delle strade comunali, che versano in condizioni sempre più vergognose". Se solo si fosse gestito tutto meglio, conclude il Pd, questi soldi sarebbero ora in cassa in Comune. Il caso "piscina comunale", presto, potrebbe approdare all'ordine del giorno della Commissione di garanzia. piscina