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La richiesta è quella di patteggiare ed arriva dai legali delle due persone coinvolte nel tragico schianto in cui perse la vita Nicole Angelini. Era il 17 maggio 2014 quando la moto con a bordo la giovane impattò con una vettura all’altezza del Conad di via Turati a Porto d’Ascoli. Lei, seduta dietro l’amico alla guida, fece un volo di quasi 50 metri. Un volo che le costò la vita sotto gli occhi attoniti dei passanti, straziati dalla vista di quel giovane corpo esanime, rimasto sull’asfalto. All’udienza che si è tenuta in mattinata al Tribunale di Ascoli i legali dei due, chiamati a rispondere dell’accusa di concorso in omicidio colposo, hanno chiesto un patteggiamento accolto dal Pubblico Ministero ma sul quale il Gup Rita De Angelis dovrà esprimersi. Tutto rimandato, insomma, al 18 novembre per consentire al giudice per l’udienza preliminare di esanimare il ricorso presentato dall’avvocato del motociclista. Al giovane viene contestato il fatto che la moto fosse priva del kit di depotenziamento. Il patteggiamento, però, non piace ai genitori di Nicole. Non accetterebbero che la posizione della donna al volante della Fiat 500 e quella del giovane in sella alla moto finiscano sullo stesso piano. Due posizioni processuali molto diverse tra loro. ANGELINI