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Poter camminare in una società dove ogni donna possa vivere libera dalla paura. Ma soprattutto possa vivere la propria dignità, lontana da ogni forma di sorpruso. La giornata internazionale contro la violenza sulle donne ha fatto tappa anche in provincia, e in particolare a Teramo, grazie all'evento "Zitta, tu non vali niente" organizzato dalla Commissione pari opportunità, con la presenza di almeno cinquecento studente delle scuole superiori. Tra i relatori, oltre a criminologi e legali, anche il sostituto procuratore di Teramo, Irene Scordamaglia (foto), per la quale l'aula di un tribunale deve essere l'ultimo estremo passaggio in casi di violenza. Occorre prevenire, serve una rete sociale che metta al centro e tuteli costantemente il diritto alla dignità di qualsiasi persona. Un impegno, quello della Procura di Teramo nella sensibilizzazione della cultura della non violenza di genere, che mai come in questa fase storica si fa più forte: il multiculturalismo impone uno sguardo ancora più ampio al fenomeno. I casi di violenza sulle donne, fisica, sessuale o psicologia che sia, purtroppo sono in aumento in Abruzzo in linea con un incremento che coinvolte il resto d'Italia. Presidio sul territorio teramano, resta il Centro La Fenice della Provincia che aprirà presto altri due sportelli, lungo la costa. GUARDA IL SERVIZIO E L'INTERVISTA AL PM SCORDAMAGLIA (CLICCA QUI) IMG_2944 IMG_2946 IMG_2947       Una buona notizia arriva dalla vicepresidente della Provincia, Barbara Ferretti, che non ha potuto partecipare per motivi di lavoro ma che gestisce la delega alle Pari opportunità.: “E’ tutto pronto per riaprire Casa Maya grazie ad un finanziamento della Regione dichiarala casa di accoglienza garantirà un rifugio a 6 donne o tre nuclei familiari, dipenderà dalle circostanze. Sarà ubicata sempre a Giulianova e lavorerà in stretto contatto con le operatrici del nostro centro antiviolenza La Fenice. Altri servizi stanno nascendo e altre istituzioni intervengono con altre competenze rispetto al fenomeno: solo una forte rete di servizi sociali,  sinergici, però, con quelli della prevenzione e della sicurezza, possono contrastare il fenomeno della violenza sulle donne”. Anna Maria Pizzorno, psicologa della Fenice ha fatto il punto del lavoro che si sta svolgendo sul nostro territorio anche sulla base dei dati elaborati del Centro. Sono 398 le donne seguite dalla Fenice; la maggior parte di queste, 137, vivono nel capoluogo mentre 95 nell’area della costa-sud e 59 in Val Vibrata: il resto delle donne assistite proviene dalle aree interne. La stragrande maggior parte è italiana (296); il 20% è laureata; il 31% è diplomata. La fascia d’età che maggiormente si rivolge al Centro è quella dai 40 ai 60 anni (185) a seguire quella che 26 a 40 anni. Il dato, conosciuto ma che rimane il più tragicamente significativo, è che il maggior numero di violenze si registra in famiglia: le coniugate sono 186, le conviventi 67 e l’autore del maltrattamento in 267 casi è proprio il coniuge o il convivente. In 28 casi è un familiare, in 25 un conoscente e solo in 4 casi è uno sconosciuto.   irene scordamaglia procura di teramo