COMUNE, MAXI VARIAZIONE DI BILANCIO. IL PD: "IMPIETOSA FOTOGRAFIA DEL DECLINO DI BRUCCHI"
"L’ultima seduta del Consiglio Comunale costituisce l’impietosa fotografia dell’inesorabile declino dell’esperienza politica e amministrativa della Giunta Brucchi". Esordisce così in una nota il capogruppo del Pd, Gianguido D'Alberto. "Nel giorno stesso in cui la maggioranza di centrodestra, per le residue manifestazioni di un dovere di appartenenza sempre più sbiadito, approva un assestamento di bilancio che conferma la disastrosa situazione delle finanze comunali con un incremento delle spese correnti di ulteriori 500.000 euro e con l’azzeramento del fondo di riserva, si consuma un ulteriore atto che testimonia il dissesto politico dell’Amministrazione Brucchi, ormai assolutamente incapace di esprimere un benché minimo indirizzo politico- amministrativo condiviso con e dalla sua maggioranza. Un Consiglio comunale che viene ormai mortificato nella sua interezza e trattato alla stregua di un’assemblea di condominio, esautorato e costretto a ratificare decisioni prese nelle stanze della Giunta dei “Nove Assessori”, ormai lacerata e che, navigando sempre più a vista, sta facendo pagare quotidianamente ai cittadini le sue inefficienze". D'Alberto parla di "mortificazione" dell’assise civica che colpisce non solo la minoranza "il cui lavoro viene ormai da tempo costantemente ostacolato, ma anche e soprattutto quel che resta dei gruppi di maggioranza in Consiglio che finalmente cominciano a manifestare opportuni scatti di autonomia e significativi segnali di distinguo rispetto a scelte amministrative sempre più autoreferenziali sotto l’aspetto politico e fallimentari dal punto di vista amministrativo, per nascondere le quali non basta il soccorso dei big che hanno sfilato ieri nel corso della seduta consiliare". E aggiunge: "In particolare, la resistenza interna che, in aggiunta alle proteste dell’opposizione, ha costretto il Sindaco al ritiro della incomprensibile delibera sui parcheggi di Via Savini e Piazza del Carmine e l’evidente panico creatosi in seno alla maggioranza sulla vicenda relativa alla mozione di sfiducia nei confronti del loro Presidente del Consiglio, per evitare la quale il primo cittadino si è trovato costretto a sospendere la seduta per riunire d’urgenza “i suoi” nella sua stanza, rappresentano il chiaro segno di un rapporto fiduciario che, con i cittadini più che con i gruppi politici, da tempo è ormai infranto. Il Sindaco, semplicemente, ne prenda atto e tragga le inevitabili scontate conclusioni", conclude il capogruppo.