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In questi giorni, come previsto, si stanno tessendo le trame degli psudo-movimenti civici dei massimi esponenti della politica regionale. La nave della Giunta Brucchi è ormai coricata su un fianco e tutti si danno alla fuga prima che affondi. Solo un maxi-rimpasto potrebbe salvarla, ma non ci sono poltrone a sufficienza. Non va meglio per i politici abruzzesi di livello regionale e nazionale, rimproverati d'esser capricciosi perfino dal mitico Razzi, "tanati" sul bilancio dalla Corte dei Conti, "cazziati" sullo Zooprofilattico ormai da chiunque e "beccati" a far regali alle cliniche "a loro insaputa". I cittadini, nel frattempo, stanno apprendendo la differenza tra civismo e cinismo, tra la politica dal basso e la bassa politica. I movimenti "civici" sono nati per riportare le persone al centro della politica, coinvolgendole in iniziative finalizzate al recupero dei quartieri, in progetti di valorizzazione delle frazioni, in decisioni importanti. La democrazia partecipata intende cambiare il concetto di bene pubblico (di tutti e di nessuno) in quello di bene comune (di cui prendersi cura), con l'obiettivo di non chiedere al Comune quei servizi che il cittadino può gestire da solo, riducendo la spesa pubblica. I movimenti "cinici", invece, nascono per tutelare le occupazioni politiche dei loro esponenti, garantendone la sopravvivenza attraverso poltrone ed incarichi. I "cinici" sono talmente abituati a vivere di politica o all'ombra di essa che non saprebbero cosa fare fuori dalla mischia. Quindi si affannano, si rincorrono, si azzuffano, discutono, cercano di coinvolgere chi potrebbe garantire loro una nuova verginità, ma con l'unico obiettivo di risistemarsi (pardon, il politically correct pretende il termine "ricollocarsi"). E cosí quello che, secondo i soliti "sparafuffa" cittadini, avrebbe dovuto fare il sottoscritto per garantirsi una poltrona lo stan facendo un po' tutti. Gustatevi l'impegno "cinico" e "prepagato" contrapposto all'impegno "civico" e "non retribuito". Il "cinismo" contro il "civismo". Ma la vera domanda è: Teramo si sveglierà per tempo? E sarà civica o cinica? Ai posteri l'ardua sentenza.

Gianluca Pomante

Consigliere Comunale

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