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"Finalmente si è deciso di decidere". E' la sintesi dei sindacati, all'indomani della Conferenza dei Servizi che si è svolta a Pescara, sul caso della fonderia Veco di Martinsicuro. Con i vertici dell'azienda, giovedì 14 gennaio alle 11, i sindacati avranno un incontro e poi ci si sposterà in assemblea con i dipendenti. Sul tavolo, la richiesta di chiarimenti tutti economici visto che i lavoratori non hanno percepito stipendio di dicembre e tredicesima, e non percepiranno chiaramente lo stipendio di gennaio. Tornando alla riunione in Regione,ha avuto contenuti tecnici ed è durata oltre 10 ore. Era iniziata con la protesta di cinque operai, saliti sul tetto dell'azienda: Errico Errico, Andrea Foglia, Guido Ferri, Costantino Bellaspiga, Diego Piovani. A loro va il ringraziamento del segretario della Fim Cisl, Marco Boccanera, e del segretario della Fiom Cgil, Giampiero Dozzi. E va alle "vecchie guardie" della Veco, i tredici operai prossimi alla pensione che hanno deciso di aderire alla procedura di mobilità attivata lo scorso 23 dicembre "pur continuando a combattere al fianco dei colleghi operai più giovani". L'Aia, l'autorizzazione integrata ambientale, per far ripartire la Veco ancora non c'è "ma abbiamo notato un atteggiamento diverso, più aperto" sostiene il segretario della Fim Cisl. Tra le prescrizioni imposte all'azienda, "l'incamiciamento" dello stabilimento e l'insonorizzazione di alcuni reparti: per fare questo, occorre un progetto specifico che Vedo dovrà presentare in Comune a Martinsicuro. La Conferenza ha indicato una tempistica (tra i 30 e i 160 giorni) e dall'azienda ci si aspetta un crono programma degli interventi da mettere in campo. Sul tortuoso percorso verso l'Aia si è accesa una luce, solo una. E i lavoratori si aggrappano a questo. L'ultima parola spetta agli organi regionali e non si conoscerà la decisione prima di una quindicina di giorni.   VECO veco a confindustria VECO