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Il giudice del lavoro "boccia" la Asl di Teramo, accoglie il ricorso di un dirigente medico ed annulla la delibera con cui l'azienda ha nominato responsabili dei Distretti Sanitari di Teramo e Roseto, rispettivamente, il dottor Tommaso Ceci e la dottoressa Luana Portanti. Sopratutto, annullata quella delibera (la n.1369 del 17 novembre 2014 a firma del direttore generale Roberto Fagnano appena arrivato in Circonvallazione Ragusa), la Asl deve rifare tutta la procedura di selezione dei responsabili dei due Distretti. Secondo quanto rilevato nel suo ricorso dal dottor Gianni Di Febo, rappresentato dall'avvocato Menna, e stando a quanto accolto e motivato nella sua ordinanza dal giudice Maria Rosaria Pietropaolo, la nomina del dottor Ceci e della dottoressa Portanti è avvenuta sulla scorta di "criteri assolutamente inidonei per consentire una valutazione dei curricula nel rispetto, da parte della Asl, degli obblighi di trasparenza ed imparzialità". Criteri che, come sancito dal giudice, "non hanno consentito alcun effettivo controllo sull'operato dell'ente in sede di individuazione del dipendente cui conferire l'incarico". Secondo il ricorrente (il dottor Di Febo, tra le altre cose, ha ricoperto l'incarico di responsabile del distretto sanitario di base di Roseto) i criteri adottati dalla Asl "non hanno seguito l'oggettività" ma la "discrezionalità" che, secondo quanto ha ritenuto il giudice del lavoro, non poteva essere assolutamente applicata nella selezione dei futuri responsabili dei due distretti. La Asl si è vista condannare dal giudice del lavoro ad annullare quella delibera. Ceci e Portanti non potevano essere nominati responsabili dei DSB di Teramo e Roseto. La Asl deve ricominciare da capo e ripetere la selezione. Oltre a dover rifondere le spese legali al ricorrente e alle parti intervenute. Intanto, il dottor Di Febo non esclude di richiedere anche un risarcimento danni all'azienda sanitaria. ORDINANANZA 2 ordinanza1