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Abuso d'ufficio e frode nelle pubbliche forniture. Queste, per ora, le ipotesi di reato per cui procedono Guardia di Finanza e Ispettorato del lavoro dei Carabinieri su delega della procura di Teramo che ha aperto una nuova inchiesta sulla Asl. I riflettori sono puntati, in primissima battuta, in realtà, sulla cessione del ramo d'azienda tra la ditta Crc di Sora di Francesco Alati e la ditta intestata al figlio di Alati, nata nel 2015, e subentrata dunque nella gestione del bar dell'ospedale Mazzini di Teramo. Una cessione di ramo d'azienda che, per le modalità con cui sarebbe avvenuta, da un lato, e per la ratifica fatta dalla Asl di Teramo, dall'altro, ha catturato l'attenzione della Guardia di Finanza. Le indagini sono in corso da qualche tempo. La Finanza è stata già negli uffici di Circonvallazione Ragusa per acquisire tutta la documentazione inerente l'appalto vinto dalla Crc (che subentrò, nella gestione del bar del "Mazzini" a Luigi Sbraccia). Secondo quanto si è appreso, la procura indaga, tra i tanti aspetti della vicenda, sulla reale capacità economica in capo alla ditta "subentrante" alla Crc di Sora (tramite la cessione, appunto) che ha vinto la gara d'appalto della Asl nel 2013. La stessa che, secondo quel capitolato, avrebbe dovuto gestire il bar fino al 2017 con un canone di circa 270mila euro annui. I riflettori della magistratura sono puntati su numerosi profili dell'appalto, anche legati alla gestione del personale (una quindicina di dipendenti). Per il momento si mantiene il massimo riserbo su ulteriori aspetti dell'indagine condotta dalla magistratura teramana. Non vi sono, al momento, persone iscritte nel registro degli indagati. ospedale_teramo