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Rifiuti chimici e tossici versati nei fiumi, discariche abusive sui lungofiumi, autolavaggi che scaricano direttamente nei tombini; aziende, soprattutto straniere e concentrate in Val Vibrata, che “disconoscono” la normativa ambientale. I controlli ambientali e quelli sui fiumi sono le priorità della Provincia che utilizzerà la Polizia Provinciale e 25 Guardie volontarie Gev per controllare le aste fluviali a partire dal Vibrata ma con un cronoprogramma che investirà tutto il territorio. “L’attività di vigilanza ambientale è stata particolarmente rafforzata nel 2015 ma sarà ancor più implementata nel 2016 su preciso input dell’amministrazione – ha spiegato questa mattina il consigliere delegato all’Ambiente, Massimo Vagnoni, presentando le attività – anche in vista della stagione estiva e delle ricadute ambientali negative sulla qualità delle acque del mare. Naturalmente molti problemi sono legati ai sistemi di depurazione altri però sono causati dai reati ambientali posti in essere da privati e imprese”. In questo momento, ha sottolineato il comandante Fabio Di Vincenzo, sono in corso almeno tre indagini su “sversamenti” sul Tordino ma, ha spiegato, i “fatti delittuosi più ricorrenti a danno del fiume si registrano nell’area vibratiana. Molte le aziende di proprietà o condotte da imprenditori non italiani che disconoscono, per lo più in mala fede, la legislazione italiana in materia di ambiente e tutela dei fiumi: su queste realtà abbiamo acceso un riflettore significativo”. Quindi, a partire dalla prossima settimana, inizieranno una serie di controlli per l’individuazione di scarichi inquinanti iniziando dal Vibrata; controlli sulle attività produttive; sugli impianti di depurazione; sulle procedure di stoccaggio dei rifiuti; controlli mirati sulla filiera di gestione dei rifiuti (tracciabilità dalla produzione allo smaltimento). A coadiuvare la Polizia provinciale saranno 25 Guardie ecologiche volontarie (munite di tesserino conseguite con un apposito corso di valore regionale). Negli ultimi mesi le Gev hanno “percorso” 8522 chilometri per conto della Provincia e per compiere una serie di attività collegate al controllo del territorio. Oltre alla prevenzione in ambito ambientale, infatti, le Gev si sono occupate di tutela del paesaggio e dei beni archeologici rilevando, in quest’ultimo caso, diversi tentativi di sottrazione di beni archeologici in aree sottoposte a vincolo. “Il contributo delle Gev è indispensabile – chiosa Vagnoni – per questo abbiamo chiesto alla Regione altri fondi per far partire un nuovo corso di formazione”.   Alcuni dati: nel 2015 sono stati effettuati 137 controlli ambientali; 38 le sanzioni comminate; 39 gli autolavaggi controllati e quasi la metà, 19 sono risultati irregolari. Nel caso degli autolavaggi, però, il comandante Di Vincenzo fa una sottolineatura: “Spesso ci troviamo di fronte a piccole aziende che davvero ignorano la legislazione e compiono irregolarità in buona fede. Manca una corretta informazione anche da parte delle istituzioni che rilasciano le autorizzazioni”. poliziaprovinciale.rifiuti