I problemi burocratici dell'ufficio che smista i risarcimenti ai 56 Comuni dentro il cratere sismico e ai 115 fuori cratere rischiano di tenere per altro tempo bloccati oltre 80 milioni di euro. Stiamo parlando di somme che servirebbero alla ricostruzione post-terremoto, un processo che in provincia di Teramo sconta un ritardo cronico visto che sono trascorsi oltre 6 anni e di cantieri aperti ve ne sono pochissimi. Sono fermi 80milioni di euro di assegnazioni, oltre a 20 milioni di euro di trasferimenti per cassa che devono essere girati ai singoli Comuni per pagare gli stati d'avanzamento di lavori già in corso. Tutto questo, perchè manca l'ok definitivo alla nomina del responsabile deputato a firmare le pratiche. E finchè la situazione resta così, le pratiche senza parcheggiate. Ma a questo problema, si aggiunge l'accusa di ritardi avanzati dal Comune di Teramo all'Ufficio territoriale per la ricostruzione di Montorio. Ma a questo, il vicesindaco Andrea Guizzetti non ci sta: "Ormai l'assessore Di Stefano continua ad accusare l'Ufficio di ritardi quando è il Comune di Teramo ad essersi letteralmente perso tutta una serie di documenti da allegare, obbligatoriamente, alle pratiche da girare all'Ufficio di Montorio. Una circostanza ammessa, in una delle ultime riunione con tutti i tecnici, dal referente del Comune teramano presente. Se da una parte certi documenti non ci sono o non si trovano, e dall'altra si inviano pratiche incomplete destinate ad essere rispedite indietro, è normale che si accumulino ritardi...Ma non dipendono dai tecnici dell'ufficio per la ricostruzione, bensì dagli uffici di partenza, in questo caso quello di Teramo". Un botta e risposta a distanza tra l'assessore teramano Rudy Di Stefano e il vicesindaco di Montorio, che dura da tempo. Fatto sta che finchè il Comune di Teramo non avrà "ritrovato" tutti i documenti necessari, le relative pratiche resteranno ferme. Accuse chiaramente respinte dall'amministrazione comunale teramana.   GUARDA IL SERVIZIO (CLICCA QUI)