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"Il Comitato promotore del referendum abrogativo è qualificato potere dello Stato nel momento in cui c'è il referendum e in questo momento il referendum c'è: si terrà il 17 aprile" sulla durata delle concessioni per le trivellazioni entro le 12 miglia mare. Tradotto: i delegati regionali sono legittimati "a proporre i conflitti". Lo sostiene il costituzionalista Enzo Di Salvatore, docente all'Università di Teramo, in prima fila nella battaglia anti-trivelle. Proprio domani la Consulta è chiamata a valutare l'ammissibilità. La Consulta, cioè, è  chiamata a valutare se i due conflitti di attribuzione tra poteri dello Stato che investono il piano aree e il regime di concessione titoli e proroghe, siano ammissibili. A proporli sei Consigli regionali - Basilicata, Puglia, Liguria, Marche, Sardegna, Veneto - che puntano a far rivivere i referendum su questi due punti, dopo che la Cassazione ha detto 'no'. I conflitti, infatti, sono proposti nei confronti della Cassazione, e uno, quello sul piano aree, anche verso Governo, Camera e Senato. "Quest'ultimo - afferma Di Salvatore - è quello che ha più chance". In questa prima fase la Corte dovrà valutare se ci sono i requisiti soggettivi e oggettivi per ammettere i conflitti, se cioè i soggetti coinvolti sono poteri dello Stato e se sia fondato il dubbio che una prerogativa costituzionale è stata lesa. Che Governo, Parlamento e Cassazione siano poteri dello Stato è pacifico. Il giurista non ha dubbi che anche il Comitato promotore lo sia. "Del resto - afferma - quando è stato ammesso il referendum su cui si voterà il 17 aprile e sono stati 'bocciati' gli altri quesiti, si è implicitamente fatto intendere che per questi ultimi la strada da seguire era il conflitto d'attribuzione". Se giudicati ammissibili, la Consulta dovrà poi valutare il merito, la fase più delicata. E "il ricorso sul piano aree è quello che ha più probabilità di essere accolto - sostiene Di Salvatore -. Il motivo è principalmente tecnico perché su questo punto è chiara l'elusione operata rispetto alle istanze referendarie. Il piano delle aree - sottolinea - è un tema centrale, perché investe le concessioni sia su terraferma che in mare oltre le 12 miglia". TRIVELLE:RIVOLTA ABRUZZO; CHIODI,SUBITO INCONTRO CON PASSERA