• CANTORO
×

Avviso

Non ci sono cétégorie
Ve la ricordate la battaglia avviata dal Nursind e seguita, poi, da altri sindacati di categoria? Ve le ricordate le decine di sentenze a cascata contro la Asl di Teramo, condannata a pagare i tempi di vestizione e svestizione dei suoi infermieri, prima e dopo il turno di lavoro in ospedale? Sicuramente si. E ricorderete, sicuramente, anche l'accordo integrativo che la Asl, a fine marzo 2015, sottoscrisse con le organizzazioni sindacali: accordo con cui si riconoscevano appunto i 10 minuti all'inizio e i 10 minuti alla fine del turno, per indossare la divisa. Un obbligo per gli infermieri non solo per motivi igienico-sanitari (non possono partire da casa o tornarvi in divisa) ma anche perché devono effettuare il famoso "passaggio di consegne" col personale smontante (a inizio turno) e con quello subentrante (a fine turno). Insomma, in tutto vengono monetizzati venti minuti. E la Asl ha dovuto riconoscere tutti gli anni pregressi, almeno fino alla sottoscrizione del famoso accordo che, a cascata, è valso anche per quegli infermieri che non avevano presentato alcun ricorso. Adesso la Asl si ritrova trascinata in Tribunale, destinataria di un decreto ingiuntivo emesso dal Giudice del Lavoro lo scorso 5 febbraio. A pretendere il riconoscimento di quei minuti è sempre un dipendente. Che non indossa una divisa, ma una tuta. Che teoricamente non ha bisogno di indossarla sul posto di lavoro. E che può tranquillamente partire con quella tuta da casa oppure può indossarla una volta arrivato in sede. Poco o nulla cambia. Chi è? Questa volta non è un infermiere ma... un imbianchino. Il quale si è rivolto ad un giudice per vedersi riconoscere i tempi di vestizione e svestizione (della sua tuta) dal 2010 al 2015.  E il giudice del lavoro del Tribunale di Teramo ha notificato un decreto ingiuntivo all'ultimo piano di Circonvallazione Ragusa. La direzione generale ha già conferito l'incarico ad un legale per "resistere" in Tribunale. Perché va bene tutto... ma per la Asl un imbianchino può vestirsi dove gli pare. E soprattutto...gratis. foto asl palazzo