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Quello dei debiti "incrociati" tra Ruzzo, Comuni e Ato è un cane che si morde la coda da sempre. Da anni. Quel che è certo è che ammontano a 19 milioni di euro i debiti della Ruzzo con i suoi Comuni. Chi ha il monte crediti più alto, più di 4 milioni di euro come il Comune di Teramo, ha proceduto ad una compensazione con la società acquedottistica. A rateizzare il residuo è stato, ad esempio, il Comune di Bellante. Due "formule" diverse. Lo schema di convenzione siglato con Bellante è approdato all'attenzione dei sindaci teramani, come proposta-base da parte del presidente del Ruzzo. Forlini ha proposto, infatti, la rateizzazione in 15 anni del maxi debito da 19 milioni di euro a tutti i sindaci convocati in Provincia (per la nomina - saltata di nuovo - del componente nell'Ersi) ma in molti hanno manifestato forti perplessità, tirando in ballo le eventuali risposte da dare innanzi alla Corte dei Conti, trattandosi infatti di crediti esigibili dai singoli enti. A manifestare parere espressamente contrario sono stati i sindaci di Corropoli, Umberto D'Annuntiis, e Sant'Egidio alla Vibrata, Rando Angelini. A sollevare perplessità, il sindaco di Roseto, Enio Pavone. A chiedere il rinvio, i sindaci di Civitella del Tronto, Cristina Di Pietro, e di Martinsicuro, Paolo Camaioni. All'attenzione dei sindaci il presidente del Ruzzo ha posto anche la questione del personale. Un fabbisogno di dipendenti quantificati dalla società in almeno 40-45 persone, tenuto conto che ad oggi sono 36 gli interinali operativi in via Nicola Dati. Un fabbisogno da coprire o tramite procedure di mobilità o tramite concorsi. Intanto, restano i soldi che la Ruzzo continua a spendere sul territorio. Come i 350mila euro per ammodernare la condotta di Pastino, a Tossicia. I lavori riprenderanno entro i primi dieci giorni di aprile. GUARDA L'INTERVISTA A FORLINI (CLICCA QUI) ruzzo forlini