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Arrestato, rimesso in libertà e arrestato di nuovo: tutto nel giro di 48 ore. Riccardo Santoro è tornato in manette per minacce e danneggiamento aggravati. Ad arrestarlo, in flagranza di reato, sempre i carabinieri di Sant'Egidio alla Vibrata a Garrufo di Sant'Omero. A bordo di un fiorino Santoro, ieri sera, ha raggiunto il bar "Caffè Opera" di Garrufo e dopo aver consumato una bibita si è rifiutato di pagarla  minacciando, ripetutamente, di morte il titolare il quale lo ha allontanato dal locale. A quel punto Santoro dopo aver prelevato da casa un martello, è tornato nel bar e ha danneggiato la vetrata antisfondamento. Santoro il 28 marzo era stato arrestato perchè aveva tentato di estorcere 600 euro al titolare del bar di Garrufo per restituirgli telecomando e chiavi del bar rubatigli giorni prima. Refurtiva recuperata dai carabinieri durante la perquisizione domiciliare. A seguito dell'arresto, il giorno dopo, Santoro è comparso innanzi al gip del Tribunale di Teramo che ha convalidato l'arresto e rimesso in libertà l'uomo. Ieri sera è tornato al bar dopo che in mattinata aveva già creato problemi, gettando per aria tavolini e sedie di plastiche ma senza provocare danni. Santoro è stato bloccato dai carabinieri su richiesta del titolare. Santoro è stato denunciato anche per furto aggravato (del fiorino usato per raggiungere l'esercizio), di ricettazione e porto abusivo di coltello del genere proibito: i carabinieri, infatti, hanno trovato tre ciclomotori (sui quali sono in corso accertamenti incrociati per accertare che siano effettivamente oggetto di furto), sei biciclette, trapani elettrici, mole e avvitatori, fari a led asportati su una rotonda del Comune di Nereto, nonchè un coltello a serramanico trovatogli addosso. Tutto è stato sottoposto a sequestro. Proseguono le indagini. Santoro dopo l'arresto è stato tradotto nel carcere di Castrogno. refrutiva1 refurtiva 2